
Di necessità virtù
il IV Distretto discute di chiese, opere e futuro condiviso
Vi stiamo proponendo ogni giorno i due articoli di resoconto dei lavori delle 4 Conferenze distrettuali in cui sono raggruppate le chiese valdesi e metodiste. Oggi chiudiamo la serie con due articoli sul Quarto distretto, che comprende le chiese del Sud e delle isole.
Il Quarto distretto, quello che racchiude il vasto territorio del sud Italia, si è ritrovato a Guardia Piemontese per discutere e confrontarsi sull’anno appena trascorso, e sul futuro di chiese e opere. Venerdì pomeriggio, sabato e domenica mattina intensi, in cui realtà molto distanti e diverse fra loro si sono guardate negli occhi, con scambi anche diretti e senza filtri. Dopo il culto e la prima parte burocratica si è entrati subito nel vivo della discussione con una serie di interventi che hanno poi portato alla stesura di due ordini del giorno. Uno sulla Diaconia politica in cui la Ced invita al confronto le chiese con le opere presenti sui territori, per uno scambio di pratiche trasformative in una realtà caratterizzata da un generale impoverimento, demografico e di giovani che spesso, come emerso anche in altri momenti della Conferenza, preferiscono spostarsi al nord o all’estero già per studiare. E difficilmente tornano indietro. Ed è emersa l’indicazione di parlare, a causa di una sempre maggiore articolazione e complessità della realtà sociale ed economica, spesso difficili da conoscere e da controllare, di “mezzogiorni.
L’altro è invece stato dedicato, dopo ampia e discussione al tema della guerra e della pace. Nei giorni in cui iniziava l’attacco israeliano all’Iran, ci si è trovati a cercare le parole giuste per costruire un messaggio il più possibile condiviso da tutti e tutte. «La pace comincia da te» è il messaggio con cui inizia l’ordine del giorno. Si è quindi riflettuto su ciò che in questi mesi le varie chiese hanno fatto per la pace, dagli incontri agli appelli. La Conferenza ha dato numerosi mandati alle chiese per farsi promotrici di buone pratiche.
Buona parte dei lavori è stato occupato dalle discussioni riguardanti le cinque opere che rispondono direttamente al Distretto. Realtà molto differenti fra loro per contesto e attività proposte – con una forte preponderanza per azioni rivolte alle fasce più giovani delle popolazioni – e con problematiche legate soprattutto a trovarsi ad operare in un territorio molto vasto che obbliga a spostamenti di diverse centinaia di chilometri.
Sull’Otto per Mille si è ricordato di come questo strumento debba emancipare, e non solo fare assistenzialismo. Per farlo serve continuità nei finanziamenti. In Campania, a esempio, sono stati investiti 1,5 milioni di euro per 60 progetti che durano nel tempo e che sono semi piantati per far nascere qualcosa di duraturo nei territori interessati.
Avrebbe forse meritato un approfondimento maggiore il tema “vita chiese”. Ci si è posti, nel pomeriggio del sabato, alcune importanti questioni. «Quale è il numero adeguato, (o minimo) di ministri di culto per il IV distretto? Abbandonato ormai il concetto di un pastore/a per ogni campanile per ovvie questioni di numeri, verso che direzione è necessario muoversi? Si è quindi rilanciata la riflessione domandandosi anche quale sia il numero minimo di membri perché una chiesa possa definirsi tale. E di conseguenza fino a quando sia giusto investire energie e forze. È emerso che le chiese sopravvivono solo se “escono” dal loro guscio e si confrontano con il mondo. Interessante la testimonianza delle chiese pugliesi che non si sono “piante addosso” quando si sono ritrovate senza pastore ma si sono rimboccate le maniche e sono andate avanti impegnandosi in prima persona con i doni che ognuno può portare alla chiesa. Di necessità virtù insomma.
Guarda le due interviste realizzate con Salvatore Cortini che a fine anno terminerà il suo mandato dopo oltre 40 anni
da direttore del centro giovanili Casa Mia E. Nitti di Napoli, e con Tiziana Aucello, alla guida del Centro sociale evangelico di Cerignola (Fg), asilo per l’infanzia