
Cancellare il debito dei Paesi poveri
Le chiese chiedono una cancellazione urgente del debito e una riforma strutturale radicata nella giustizia biblica
La Comunione Mondiale delle Chiese Riformate (Wcrc, in collaborazione con il Consiglio per la Missione Mondiale (Cwm), ha convocato una consultazione teologica sul debito delle nazioni. Riunendo teologi, leader della chiesa, sostenitori della giustizia economica e professionisti, la consultazione è culminata in un comunicato .
Il raduno nasce in risposta a dati drammatici: il debito pubblico globale ha superato i 100 trilioni di dollari, con un impatto sproporzionato sul Sud del mondo. Il comunicato denuncia il debito come un moderno meccanismo di ingiustizia economica e climatica, una continuazione dello sfruttamento coloniale e neoliberista, che costringe le nazioni a scegliere tra pagare il debito e la dignità umana.
«Le chiese non possono rimanere in silenzio mentre i sistemi finanziari crocifiggono i poveri», afferma il comunicato. Facendo riferimento alla chiamata biblica per il Giubileo in Levitico 25, i partecipanti hanno sottolineato che il 2025 è un momento di interruzione profetica, un anno di liberazione, restituzione e giustizia. La consultazione ha sottolineato che la cancellazione del debito non è carità ma giustizia e che le strutture che sostengono la disuguaglianza devono essere smantellate.
Un’analisi profondamente teologica ha interrogato come alcune dottrine cristiane, in particolare l’espiazione della soddisfazione, abbiano storicamente sostenuto la sottomissione coloniale ed economica. Eppure la fede cristiana, radicata nel Giubileo e nella liberazione, offre risorse per resistere all’indebitamento e ripristinare la dignità. I partecipanti hanno invitato le chiese a reclamare la loro voce profetica resistendo attivamente ai sistemi di apartheid economico e colonialismo climatico.
La consultazione sostiene la campagna Trasforma il debito in speranza, esortando le chiese di tutto il mondo a mobilitare i loro membri nella difesa e nella petizione per:
- Cancellazione totale dei debiti ingiusti e insostenibili,
- Un’architettura finanziaria globale riformata radicata nella giustizia,
- Riparazioni climatiche e la fine dei modelli di recupero estrattivi basati sul debito.
In solidarietà con i popoli oppressi e in linea con la Nuova Architettura Finanziaria ed Economica Internazionale (NIFEA), il comunicato delinea una serie completa di richieste, che vanno dalla riforma del Fondo monetario internazionale e della Banca Mondiale al riconoscimento del debito ecologico e al rifiuto dell’austerità.
Leggi e scarica il comunicato completo qui.
La wcrc invita tutte le chiese membri e i partner ecumenici a riflettere in preghiera, condividere ampiamente e agire nello spirito del Giubileo.