La Buona Novella. Api in città

La rubrica della redazione dedicata alle buone notizie 

 

Nel mese di aprile la Commissione Globalizzazione e Ambiente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia ha promosso la seconda “Festa delle oasi per insetti impollinatori”: un’occasione di sensibilizzazione sulla biodiversità e sull’importanza di questi piccoli animali, che rendono possibile il ciclo vegetativo di molte piante, e di fatto anche le nostre vite. Negli ultimi anni si sono moltiplicate le iniziative per favorirli: corridoi (aree lasciate a prato e fiori selvatici che permettono lo spostamento da una zona all’altra), oasi (in cui possono trovare cibo e riparo) e casette.

 

Così in varie città, come per esempio Milano (dove è presente una delle Oasi Glam sul tetto della chiesa metodista), il taglio dell’erba è stato ridotto in decine di parchi e aree pubbliche, dal centro alla periferia, per creare un ambiente più favorevole alla biodiversità, al ciclo vegetativo, nonché alla mitigazione del calore. Addirittura è possibile produrre del miele di qualità: nel cuore di Parigi, il Temple de l’Étoile ospita alcune arnie. Il pastore, Louis Pernot, se ne occupa con ragazze e ragazzi del catechismo da una quindicina d’anni, producendo circa 100 kg di miele all’anno, venduto a sostegno della chiesa. E non è l’unico esempio: ormai il “miele di Parigi” è ricercato, quello prodotto sul tetto dell’Opéra è venduto a peso d’oro… Naturalmente questa produzione è sottoposta a regolamenti e controlli, dai quali è emerso che non ci sono sostanze inquinanti, e che essa è di qualità maggiore rispetto ai mieli di campagna.

 

Il risultato, infatti, in apparenza paradossale, è che queste api trovano più fiori in un raggio più ridotto, rispetto alle loro “sorelle” di campagna, dove l’uso di pesticidi e le colture intensive limitano la biodiversità, provocano la morte delle api, e compromettono la qualità del miele.