Appartenere a Cristo

Un giorno una parola – commento a Filippesi 1, 19

 

Gli israeliti dissero a Samuele: «Non cessare di pregare per noi il Signore, il nostro Dio, affinché ci liberi dalle mani dei Filistei»

I Samuele 7, 8

 

Paolo scrive dal carcere: «So infatti che ciò tornerà a mia salvezza, mediante le vostre suppliche e l’assistenza dello Spirito di Gesù Cristo»  

Filippesi 1, 19

L’apostolo Paolo scrive la Lettera ai Filippesi mentre è in prigione. Questa sua condizione, dovuta alla sua fedeltà a Cristo, unita al suo grande impegno per l’annuncio del Vangelo, ha avuto un effetto positivo sulla comunità: ha rafforzato il loro coraggio e li ha spronati ad annunciare la Parola di Dio con maggiore libertà e senza paura.

Poi si esprime in modo molto sincero, parlando con il cuore. Dice che, qualunque cosa gli succeda – che venga liberato o condannato a morte – il suo corpo servirà comunque a dare gloria a Cristo. Per lui, vivere significa appartenere a Cristo: Cristo è il centro di tutta la sua esistenza. È una testimonianza di fede davvero bella, sincera e profonda.

 

Con questa certezza, né la vita né la morte lo spaventano: per lui, l’una non è meglio dell’altra. L’unica cosa davvero importante è rimanere unito a Cristo. Tutta la sua esistenza, in fondo, è qualcosa da ricevere con gratitudine, come un dono.

Paolo esprime la sua fiducia nel fatto che le sofferenze che sta affrontando porteranno alla sua salvezza, grazie alla preghiera costante della comunità di Filippi. Egli riconosce quanto sia importante l’intercessione della comunità, e affida la sua situazione all’aiuto dello Spirito di Gesù Cristo. Paolo è consapevole che lo Spirito Santo lo guida e lo sostiene, donandogli coraggio e speranza anche nella prova.

 

Si trova però davanti a una domanda importante: è meglio morire o continuare a vivere? Per lui, morire significherebbe essere finalmente con Cristo, vivere un’unione piena e definitiva con il Signore. Per questo motivo, considera la morte non come una perdita, ma come un guadagno. D’altra parte, vivere sarebbe utile per le comunità cristiane. Così, di fronte alla scelta tra ciò che sarebbe meglio per lui personalmente e ciò che serve di più alla Chiesa, Paolo preferirebbe di rimanere in vita per il bene della Chiesa. Amen.