La Chiesa ortodossa estone nel mirino del governo

La Eocc è accusata di operare sotto la giurisdizione della Chiesa ortodossa russa, che ha sostenuto l’invasione dell’Ucraina

 

Il Presidente estone sta esaminando una legge che definisce la Chiesa Cristiana Ortodossa Estone (Eocc) e il Convento di Puhtitsa come minacce per il Paese, in quanto burattini del governo russo.

La Eocc – che rimanda al mittente tale accusa – ha inviato un rapporto alla Commissione statunitense per la libertà religiosa (USCRIF), nel quale si denuncia il fatto che il governo estone ha in programma di “smantellare e sradicare la Chiesa… e disperdere con la forza oltre 180.000 cristiani ortodossi”.

Tale azione porrebbe fine a una chiesa secolare e lascerebbe molti cristiani senza una casa spirituale, si legge nel rapporto.

 

Il Governo estone ha già dichiarato di stare valutando l’espulsione di membri del clero della Chiesa Cristiana Ortodossa Estone, presa di mira perché opera sotto la giurisdizione della Chiesa ortodossa russa, che ha sostenuto l’escalation del conflitto russo con l’Ucraina.

 

La Eocc si è difesa, sottolineando il suo «status di autogoverno in Estonia, la sua adesione alle leggi estoni, le denunce dell’invasione illegale dell’Ucraina da parte della Russia, e la separazione del Convento dal mondo laico, e la sua natura apolitica».

 

La Chiesa, che è arrivata persino a cambiare nome e statuto, volendo sottolineare le sue divergenze con la Chiesa russa sulla questione della guerra, ha chiesto al governo degli Stati Uniti di designare l’Estonia come “Paese di particolare preoccupazione” e di inserirla nella lista di sorveglianza speciale. Tali azioni potrebbero impedire all’Estonia di ricevere prestiti internazionali, vendite di armi e altre forme di assistenza internazionale.

Secondo la Chiesa, nella sua documentazione presentata all’USCRIF sono presenti prove sufficienti per «dimostrare che, sulla base degli standard e dei precedenti consolidati dell’USCIRF, le gravi violazioni della libertà religiosa da parte dell’Estonia giustificano la sua designazione come Paese di particolare preoccupazione».

 

 

 

Immagine: Convento di Puhtitsa, Estonia