La Chiesa d’Inghilterra esprime dolore per l’attacco all’ospedale Al Ahli

In una dichiarazione dai toni forti i vescovi anglicani denunciano il fatto che gli ospedali siano diventati campi di battaglia a Gaza

 

In una dichiarazione, anche la Camera dei vescovi della Chiesa d’Inghilterra ha espresso “dolore, dispiacere e indignazione” per l’attacco aereo contro l’ospedale Al Ahli di Gaza City, gestito dalla diocesi episcopale di Gerusalemme e presidio sanitario fondamentale per i palestinesi sin dallo scoppio della guerra tra Israele e Gaza.

 

«È una struttura che molti di noi hanno visitato e che tutti portiamo nelle nostre preghiere», hanno affermato. Siamo particolarmente addolorati che questo attacco all’unico ospedale cristiano di Gaza – il quinto attacco del genere dall’ottobre 2023 – sia avvenuto durante la Domenica delle Palme, all’inizio della Settimana Santa, e durante la festa ebraica di Pesach.

Non vi è alcuna giustificazione ai sensi del diritto internazionale umanitario per colpire ospedali, infrastrutture sanitarie e personale medico. Il personale ospedaliero deve essere protetto in ogni momento affinché i feriti e i malati possano essere curati liberamente. Siamo costernati dal fatto che gli ospedali siano diventati campi di battaglia a Gaza».

 

La dichiarazione chiede inoltre a Israele di fornire prove a sostegno delle affermazioni secondo cui l’ospedale sarebbe stato utilizzato da Hamas come centro di comando e controllo.

I vescovi chiedono «un’indagine indipendente, approfondita e trasparente» sull’attacco «nonché sul presunto uso improprio dell’ospedale».

 

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’ospedale è ora completamente fuori servizio.

Il dott. Fadl Naeem, direttore ad interim dell’Ospedale Arabo Al Ahli, ha dichiarato: «Abbiamo effettuato una valutazione preliminare dei danni, che sono molto ingenti. Ci vorranno settimane per ripristinare l’ospedale e, in alcune zone, potrebbero volerci mesi.

C’è un grave problema nei reparti di radiologia e di laboratorio, perché le attrezzature danneggiate non possono essere sostituite nella Striscia di Gaza a causa del blocco imposto. Non ci sono pezzi di ricambio, nemmeno per alcune delle attrezzature, che possano essere riparate».

 

I vescovi hanno invitato tutte le parti in conflitto a rispettare l’accordo di cessate il fuoco e a rilasciare tutti gli ostaggi rimasti. Hanno inoltre chiesto che aiuti umanitari “senza restrizioni” raggiungano la popolazione di Gaza.

«Facciamo appello in particolare al governo britannico affinché rinnovi i suoi sforzi, con ogni mezzo possibile, per esortare il governo di Israele a rispettare i propri obblighi ai sensi del diritto internazionale umanitario. Tali leggi sono state create per proteggere la dignità umana durante la guerra. Nessuno Stato può porsi al di sopra di esse», hanno affermato.

 

La dichiarazione si conclude con un appello alla preghiera e alle donazioni a sostegno dell’Ospedale Al Ahli. «Mentre percorriamo la Settimana Santa, nel nome di Gesù Cristo, Principe della Pace, preghiamo e invochiamo la fine di questa violenza. Preghiamo per la giustizia e la pace per palestinesi e israeliani, e per la sicurezza, la dignità e la speranza per tutti i popoli nella Terra Santa».