
Bologna. L’italiano come strumento di integrazione
La scuola “By Piedi Marina Gherardi” ha avviato un progetto di insegnamento in un’azienda della logistica
Raggiungiamo in collegamento Zoom Claudia Garbuglia, responsabile territoriale di Servizi Inclusione della Diaconia valdese, in occasione dei 25 anni della scuola di italiano per migranti “By Piedi Marina Gherardi”, promossa dalla chiesa metodista di Bologna ma da subito connotata come iniziativa laica, aperta a tutti e gratuita, da qualche anno gestita dalla Diaconia valdese.
La scuola, che si trova nel centro storico, facilmente raggiungibile, ci spiega Garbuglia, «ha visto un ulteriore grande incremento dopo il Covid e quest’anno siamo arrivati a più di 600 iscritti, un numero altissimo, favorito dal fatto che accettiamo iscrizioni ogni settimana, per garantire il servizio alle persone che arrivano sul territorio e magari rimangono per un tempo limitato. Quindi invece di limitare le iscrizioni a ottobre, le accettiamo tutto l’anno».
Ci sono più di novanta insegnanti volontari, continua, «che garantiscano non solo l’attività didattica ma anche uscite sul territorio e attività di socializzazione. Una delle iniziative più recenti, attivata da qualche mese, è la collaborazione con la cineteca di Bologna per consentire visioni di film al prezzo simbolico di 1 euro».
In gennaio è partita una nuova iniziativa, l’insegnamento della lingua italiana in un’azienda della logistica per facilitare l’integrazione dei lavoratori stranieri, che sono una parte rilevante della forza-lavoro: il progetto è nato “perché come scuola collaboriamo da diversi anni con vari enti e associazioni, nella rete di “Insieme per il lavoro”, servizio gratuito che accompagna le persone nella ricerca di lavoro, in collegamento con aziende del territorio, tra cui la Ncv. L’azienda ha visitato la scuola ed è rimasta molto colpita, per cui ci hanno chiesto di attivare questa collaborazione, fornendo nella loro sede un servizio di apprendimento della lingua italiana».
La “Ncv School” coinvolge due insegnanti professioniste della Diaconia valdese, supportate dai docenti volontari della “By Piedi Marina Gherardi” per seguire i gruppi formati, dopo i test d’ingresso, sulla base dei diversi livelli di conoscenza della lingua da parte dei lavoratori.
Una parte dell’insegnamento, spiega Garbuglia, «è legata al settore in cui operano, ma in alcuni casi, soprattutto per i livelli più bassi, c’era la necessità di acquisire il lessico basilare. In queste persone, in particolare, l’insegnamento ha favorito una migliore integrazione, ha permesso loro di “sbloccarsi” nelle conversazioni quotidiane, potendo interagire anche con frasi semplici. Visto che l’integrazione sul territorio, al di là dell’ambito lavorativo, è uno degli obiettivi, cerchiamo di dare qualche strumento in più».
Al momento le persone coinvolte sono una ventina, su base volontaria, «e frequentano con interesse e profitto. Avevano risposto positivamente 30-35 persone, ma una parte non è riuscita a frequentare per questioni di orari di lavoro, in quanto i corsi sono inseriti nella settimana lavorativa, il martedì e giovedì pomeriggio».
Si tratta comunque di un numero non trascurabile, considerando che si tratta di un progetto pilota…terminati i sei mesi del progetto, insieme all’azienda si valuteranno le possibilità di sviluppo future, anche se, conclude Garbuglia, «c’è già l’interesse a continuare, perché funzionale all’inserimento a lungo termine delle persone nel territorio».