Con il re e la regina per parlare di solidarietà

Fiona Kendall della Commissione delle chiese per i migranti in Europa ha potuto presentare ai reali inglesi il programma per migranti e rifugiati Mediterranean Hope della Federazione delle chiese evangeliche in Italia

 

Nel corso della visita dei reali inglesi pochi giorni fa in Italia, Fiona Kendall, avvocata, alla guida della Commissione delle chiese per i migranti in Europa, in forza alla Federazione delle chiese evangeliche in Italia, ha avuto modo di incontrarli. Ecco il suo racconto.

 


Tra gli impegni della coppia reale la scorsa settimana in Italia c’è stato un “high tea” con i membri della comunità britannica e del Commonwealth alla Villa Wolkonsky, la residenza ufficiale dell’Ambasciatore del Regno Unito in Italia e, per tutta la durata della loro permanenza a Roma, casa di Carlo e Camilla.

Gli ospiti riuniti dalle 17 nel parco della villa sono stati invitati a prendere una tazza di tè – o un bicchiere di vino – mentre attendevano la coppia, mentre una banda militare suonava una musica che spaziava dai brani iconici di Les Misérables a Funiculì Funiculà.

 

Quando la coppia è apparsa in cima alla scalinata che porta dalla villa al giardino, la banda ha intonato God Save The King e poi, come è consuetudine in una “garden party” reale, le Loro Maestà hanno trascorso del tempo a chiacchierare informalmente con gli ospiti, il Re rimanendo in giardino per parlare con i gruppi riuniti lì, mentre la Regina si è unita a quelli all’interno della villa.

 

È stata l’occasione per me di sottolineare alla Regina il lavoro di Mediterranean Hope, programma migranti e rifugiati della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, e, in particolare, il successo del programma dei corridoi umanitari in un contesto globale sempre più difficile. La Rev. Tara Curlewis, presente con John McGhie di St Andrew’s, Roma, ha portato al Re i saluti del moderatore dell’Assemblea Generale della Chiesa di Scozia, che sono stati ricambiati.

 

Un’atmosfera rilassata ha prevalso per tutto il tempo e, per chi lo desiderava, c’erano frollini glassati da portare a casa… una piccola fetta di un altro mondo!