Speciale 80 anni dalla Liberazione. “Diario sotto le Bombe: l’infanzia rubata dalla guerra”

La libertà di oggi ha radici profonde: 80 anni di 25 aprile. Il racconto di un bambino della terribile esperienza dei bombardamenti

È in distribuzione in tutto il territorio del pinerolese nell’area sud della provincia di Torino (lo trovate in centinaia di luoghi pubblici, dalle biblioteche ai negozi) il numero di aprile del mensile free press L’Eco delle valli valdesi che potete leggere integralmente anche dal nostro sito, dalla home page di di www.riforma.it.Il numero è pressoché interamente dedicato agli 80 anni dalla Liberazione dal regime nazifascista. Fino al 25 aprile ogni venerdì vi proporremo alcuni degli articoli contenuti nello speciale.

Buona lettura

 

È un documento prezioso il libro Diario sotto le bombe. Perché racconta cinque anni di guerra, dal 1940 al 1945, dalla prospettiva di un bambino che le vicende obbligano a farsi presto ragazzo e forse già uomo, di fronte agli orrori e ai dolori del Nord Italia bombardato e martoriato. Paolo Grassi aveva infatti deciso di annotare piccole e grandi azioni del vivere quotidiano suo e di chi gli stava intorno, e al contempo di riportare le notizie che giornali, radio o vox populi diffondevano in relazione all’andamento della guerra nei vari fronti aperti, dall’Africa alla Russia.

 

Il figlio Davide, all’indomani della morte del padre, ha ripreso in mano i testi nel frattempo riordinati dallo stesso Paolo, e ne ha curato la pubblicazione, oggi ripresentata con una edizione corredata da immagini. Ne è uscita una testimonianza intrisa di realtà, genuina: una fotografia della Milano con gli orti collettivi e la trebbiatura del grano in piazza Duomo, ferita dai raid aerei eppure che tenta ancora di vivere, nonostante tutto. Fino al tragico bombardamento sul suo condominio che obbliga la famiglia Grassi a sfollare a Lumellogno, nella campagna novarese. «Emerge il ritratto di un ragazzo incuriosito dal mondo – ci racconta Davide Grassi – che pagina dopo pagina prende coscienza del dramma in corso e di quanto quella fascista, di fronte al disfarsi del regime, fosse propaganda e nulla più».

 

Costretto a crescere in fretta Paolo, fra bombe che cadono dal cielo, pallottole vaganti e cibo che scarseggia sempre più, ma pur sempre un ragazzo: da qui episodi divertenti di scherzi, anche rischiosi, messi a segno ai danni di fascisti e comandi tedeschi.

«Un libro che racconta di quotidianità, di piccole storie, intrecciate con la grande storia – ci dice ancora Davide Grassi – con un esito che mi è parso interessante. I giovani di oggi sono poco e male informati anche su questo pezzo di storia. Così si corre il rischio di una riscrittura delle vicende da parte di chi ha il potere della comunicazione in mano. Anche per questo spero che questo diario possa offrire il suo piccolo contributo, e che insieme a lui ce ne siano tanti altri, nel ricordare e ribadire cosa è stato il fascismo in Italia, quanto dolore ha prodotto».

 

Un libro antiretorico, che mostra come alla “gente comune” dell’onore della patria non fregava nulla; erano ben altre le priorità, e gli stessi piccoli zelanti gerarchi messi dal regime a badare a rioni e condomini appaiono ridicole macchiette di un sistema che stava implodendo nella paranoia.

 

Lo trovate sulle principali piattaforme on line e sul sito della casa editrice “Segni e parole”.