
A Nîmes ha aperto una Università popolare delle religioni
Lanciata lo scorso dicembre ha iniziato la sua attività all’inizio di marzo. Aperta a tutti, mira a trasmettere conoscenze legate al contesto religioso e al sacro, per superare i pregiudizi
Dare a tutti, credenti o meno, la possibilità di esplorare uno spazio libero e aperto di condivisione e accoglienza sui temi della religione e della fede. Creata nel dicembre 2024, l’Università popolare delle religioni di Nîmes, cittadina occitana nel Sud della Francia si è data questa missione. Per riempirla di contenuti, il desiderio è evidenziare e stigmatizzare i pregiudizi e gli stereotipi grazie a una migliore conoscenza degli uni e degli altri. Aperta a tutti, intende favorire l’ascolto, la comprensione reciproca e la coesione sociale. «Ci chiedevamo cosa potevamo offrire alla città, ai nostri concittadini, e sapevamo che c’era un’attesa di incontro. Le sessioni dell’Università popolare delle religioni permettono di costruirsi un’opinione fondata», commenta Claire des Mesnard, pastora della Chiesa riformata locale e iniziatrice del progetto sul giornale Réforme.
Dall’inizio di marzo, i primi “studenti” hanno preso posto alla Maison du protestantisme di Nîmes, per seguire i corsi e i laboratori di Céline Rohmer, docente all’Istituto protestante di teologia (IPT) di Montpellier. «Lei vive a Nîmes, precisa la pastora. Come Philippe Corcuff, sociologo e filosofo politico, che insegna all’Istituto di studi politici di Lione ed è a sua volta associato al progetto».
La ricetta sembra funzionare poiché, se gli ascoltatori non hanno bisogno di presentarsi, la pastora des Mesnard ha appreso che alcuni non esitano a fare il viaggio da Anduze. Ovvero un’ora di viaggio. «Venire all’Università popolare può essere interessante per le persone che già frequentano comunità religiose se desiderano avere una conoscenza più approfondita della loro religione o di un’altra». Anche gli atei hanno il loro posto. «Viviamo in una società in cui molte cose negative sono associate alle religioni. Ci sono molti luoghi comuni, ascoltare le prerogative delle religioni può essere utile a tutte e tutti», sottolinea ancora la pastora.
Se le prime sessioni hanno permesso di confermare che c’era una vera aspettativa di dialogo sulle religioni e sul sacro, il team che guida il progetto intende preservare questa dinamica. Desiderosa di condividere conoscenze che permettano di riflettere in profondità, alla luce di conoscenze affidabili e rigorose, l’Università popolare delle religioni di Nîmes si appoggia a un comitato scientifico e deontologico. È composto da accademici, ricercatori e specialisti. «Questa esigenza di obiettività storica, filosofica e scientifica costituisce uno dei pilastri dell’associazione», spiega un comunicato. Per quanto riguarda la scelta di iniziare le attività alla Casa del protestantesimo di Nîmes, non è incompatibile con la neutralità voluta. «È ancorata alla laicità», ricorda Claire des Mesnard. Ospita infatti manifestazioni come la fiera del libro, ma anche mostre o conferenze. Fedele ai valori repubblicani transalpini, il progetto si basa anche su un’interconnessione delle discipline, stabilendo ponti tra le scienze sociali, la filosofia, l’arte e le tradizioni religiose.
Foto , l’anfiteatro di Nimes. Di NEOMAES – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=129511022