Il “giogo” di Gesù

Un giorno una parola – commento a Matteo 11, 28

 

Quest’afflitto ha gridato, e il Signore l’ha esaudito; l’ha salvato da tutte le sue disgrazie

Salmo 34, 6

 

Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo

Matteo 11, 28

 

 

 

L’immagine dialettica del “giogo leggero” che conclude la nostra pericope ci lascia intendere che Gesù ama ragionare per concetti opposti. Nella stessa maniera l’elogio dei non sapienti che hanno accesso alla verità ultima rivelata dal Padre capovolge infatti la logica del mondo reale. Come nel sermone sul monte, anche in questa pericope l’insegnamento del maestro Gesù vuole scuoterci, stupirci, e non semplicemente consolarci o conservarci nella fede che già pensiamo d’avere ma ci provoca a guardare più in profondità.

 

Il testo è presentato come una preghiera di benedizione. Gesù benedice Dio, lo ringrazia. Il motivo della lode a Dio sta nel fatto che egli ha nascosto e rivelato allo stesso tempo la conoscenza della sua verità. La verità divina, la sua eterna volontà e sapienza, è rivelata ai discepoli, a coloro che ascoltano la Parola di Dio, ovvero Gesù stesso che si presenta come Figlio di Dio Padre (Matteo 11, 27).

 

Dopo la preghiera e la sua presentazione come Figlio di Dio, Gesù esorta i suoi discepoli-apprendisti: venite, prendete, imparate. I discepoli di Gesù ricevono un triplice invito: avvicinarci a Gesù, apprendere il suo insegnamento e imparare da lui stesso. Venite a Gesù, prendete lo stesso suo “incarico” per imparare a camminare per la via della salvezza e trovare la quiete per le vostre anime!

 

Il giogo, l’insegnamento di Gesù, la sua legge è dolce, non pesante. In questo, Gesù e il suo comandamento d’amore sono esigenti, ma egli stesso ci ha dato non tanto una dottrina ma il suo esempio. Il “giogo” di Gesù è quindi non tanto un sapere o un saper fare, ma piuttosto un saper essere, come Gesù è tutta la sapienza e l’amore di Dio in persona.

Siracide, il libro deutero-canonico di Gesù, così dice della sapienza di Dio: «Va incontro a lei con tutto il tuo desiderio, e segui la sua strada con tutte le tue forze; mettiti sul suo cammino, cercala e si lascerà trovare: e se l’hai raggiunta, non lasciarla più; allora troverai riposo in lei, ed essa diventa la tua felicità, le sue catene diventeranno il tuo rifugio, il suo giogo una splendida collana».

 

Amen.