Bologna. Chiese che collaborano: il forum del II Distretto

Un’occasione per capire in che modo le chiese possono essere di aiuto le une alle altre

Si terrà sabato 29 marzo a Bologna nei locali della chiesa metodista (dalle 10 alle 16,30) il forum delle chiese metodiste e valdesi del II Distretto: un momento di confronto e dibattito per ragionare su temi legati alla vita delle chiese.

Ne abbiamo parlato con il pastore Davide Ollearo (presidente CED – Commissione Esecutiva Distrettuale) che ci spiega che in questo incontro a carattere consultivo, occasione di arricchimento reciproco, «vorremmo focalizzarci non tanto su ciò che già si fa (molte nostre chiese già stanno collaborando in diversi settori), bensì riflettere più in generale su che cosa significa una collaborazione fra chiese, perché è un aspetto che avrà sempre più a che fare con la vita delle nostre comunità locali: il numero di ministri di culto non è destinato a crescere, almeno a breve, le persone che si impegnano sono tante, ma anche loro hanno limiti di tempo ed energie, pertanto qualcosa dovrà cambiare nella vita delle chiese. Parlarne prima ci sembra importante, per dire che il cambiamento ci sarà, perché siamo chiese in tempi che cambiano, e questo cambiamento o lo subiamo o proviamo a governarlo, o quanto meno a capirlo, senza illuderci che domani sarà come ieri…».

 

Il secondo Distretto è molto vasto e diversificato (va da Torino a Gorizia alla Romagna, passando per la Svizzera italiana), con situazioni estremamente eterogenee, anche dal punto di vista della provenienza dei suoi membri: una complessità che può essere una sfida positiva da cogliere. Conferma Ollearo: «Abbiamo chiese piuttosto piccole e distanti le une alle altre, che per forza di cose collaborano, per esempio quelle affidate ai Circuiti, che non hanno pastori in loco. Hanno imparato a fare cose insieme agli altri. Condivisione di pastori e predicatori locali, incontri online (che hanno rivelato i loro aspetti positivi), sono tutti esempi che abbiamo davanti. Il forum rifletterà a partire da queste esperienze e queste buone pratiche, anche per fare “un po’ di teoria”». Tenendo conto, puntualizza Ollearo, «che siamo chiese presbiteriane-sinodali, quindi le chiese locali non sono chiese autonome, ma sono inserite in collettività più grandi, Circuiti, Distretti, fino al livello nazionale con il Sinodo… secondo noi è il momento di riflettere in che modo questa realtà già presente nella nostra ecclesiologia può essere utilizzata al meglio, evitando doppioni e spreco di energie, per il bene della chiesa nel suo insieme».

 

La giornata, dopo un momento di riflessione biblica (Pierangelo Gatti) e tematica (Ollearo) sarà impostata e gestita dalla teologa Elisabetta Ribet, forte della sua esperienza pastorale e accademica a Strasburgo, mediante una discussione in gruppi in cui le chiese potranno confrontarsi apertamente. Uno dei focus sarà come formare i vari ministeri locali, le persone che vogliono impegnarsi localmente, in forma più strutturata, a partire dalle esperienze già realizzate.

Il nostro auspicio, conclude Ollearo, «è di arrivare a fine giornata a elaborare un documento da presentare poi in Conferenza distrettuale. Il forum non decide nulla, ma può presentare delle riflessioni alla Conferenza, che ha poi la possibilità di tracciare una strada, dare indicazioni che possono essere estese, come ci auguriamo, alla chiesa nazionale».