
La Buona Novella. Cittadino disonorato
La nuova rubrica della redazione dedicata alle buone notizie. Salò revoca la cittadinanza onoraria a Mussolini
Più che una buona novella è un buon esempio, da seguire; amministratori dei vari Comuni avvisati (ma avvisati anche i cittadini che possono perorare la causa facendo le dovute richieste a chi li rappresenta nei consigli comunali). A Salò, in Veneto, una delle perle del lago di Garda, infatti, è stata revocata la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. 101 anni fa il luogo che ha legato il suo nome alla triste Repubblica conferiva al futuro dittatore l’importante riconoscimento.
E come Salò furono moltissimi i Comuni che fecero questa mossa. E ancora oggi sono centinaia in giro per tutto lo Stivale le municipalità che hanno Mussolini cittadino onorario: alcune amministrazioni come quella di Orbassano, cintura di Torino, amministrazione di centro-destra, ha votato contro la revoca sostenendo che la cittadinanza non rientra nell’albo ufficiale (che parte dal 1945): tutto vero ma la scelta della revoca è una mossa per congedarsi da un periodo storico buio per il paese e la democrazia.
Proprio questo il succo della motivazione con cui il giovane sindaco 29enne ha portato il consiglio comunale a esprimersi: «La revoca è un momento unificante, che riafferma i valori di amore verso la libertà e la democrazia, veri cardini della nostra Carta costituzionale. Con la revoca ribadiamo i principi e i valori costituzionali che dovrebbero essere condivisi da tutti, più volte ribaditi anche di recente dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e che sono altamente “civici”, ovvero patrimonio di tutti». Dodici voti a favore, tre contrari e un astenuto.
Altri esempi virtuosi: Torre Pellice (Torino) lo scoprì per caso una decina di anni fa. Revocata. Bergamo idem, 2019. E così via. Ravenna, Napoli… ma sono altrettante che ancora la mantengono e faticano a chiudere i conti con il Ventennio che portò l’Italia a grandi tragedie.