Zwingli e l’Italia. Riforma fallita?

Oggi pomeriggio 27 febbraio a Milano la presentazione del libro dello storico Federico Zuliani

 

«Il Riformatore zurighese Huldrych Zwingli (1484-1531) ebbe una grande familiarità con l’Italia, che frequentò a più riprese. La ricezione delle sue idee al di qua delle Alpi fu vasta e capillare». È quanto afferma lo storico Federico Zuliani, autore del volume L’Italia e Zwingli. Origine e sviluppi della Prima Riforma, edito da Viella, e che verrà presentato giovedì, 27 febbraio, alle 14.45 presso l’Università degli Studi di Milano da Pietro AdamoGianclaudio CivaleBrigitte Schwarz, con il coordinamento a cura di Stefano Levati.

 

In una intervista a Brigitte Schwarz pubblicata sul numero di febbraio 2025 della rivista “Voce evangelica” Zuliani dice: «Neppure io credevo che avrei trovato così tante, e precise, testimonianze nel momento in cui ho iniziato a mettere in fila i molti dati che pur avevo già raccolto negli anni… Certo, questione complessa e difficile è capire sempre quanto di ogni specifico aspetto della teologia di Zwingli gli italiani sapessero, e però è comunque evidente che le sue idee principali fossero, oso dire, di dominio pubblico (ed erano certamente ben note anche a tanti cattolici). Mi riferisco in particolare alle sue concezioni circa l’eucarestia, ma lo stesso vale per quanto scrisse sul battesimo. O, ancora, si ebbe conoscenza puntuale pure del tipo di chiesa che egli aveva implementato a Zurigo, e che il suo successore, Heinrich Bullinger, portò a piena maturazione».

Pertanto, per Federico Zuliani (attualmente borsista presso l’Istituto Leibniz per la storia europea di Magonza), è più appropriato – quando ci si focalizza sull’Italia – parlare di «Riforma fallita, più che “mancata».

 

L’appuntamento è a Milano, oggi 27 febbraio alle 14.45, nell’aula “Elena Brambilla” del Dipartimento di Studi Storici “Federico Chabod”, Università degli Studi di Milano, via Festa del Perdono 7.