
La Buona Novella: più integrazione grazie al lavoro
La nuova rubrica della redazione dedicata alle buone notizie
L’Inps ci ricorda da anni che, di fronte a un Paese che per vari motivi non fa figli, la forza lavoro delle persone straniere servirebbe come il pane, per sostenere l’economia attuale e quella futura.
I governo degli ultimi decenni hanno preferito approcciare il fenomeno migratorio in altre maniere, con risposte tendenzialmente sicuritarie e di chiusura delle frontiere. Per fortuna esistono organizzazioni umanitarie ed esiste una parte della società civile che opera per mostrare che altre vie sono percorribili.
Ecco che allora è una buona notizia quanto comunicato dall’Alto Commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr): l’edizione 2024 del programma di inserimento lavorativo per persone rifugiate “Welcome” raggiunge nuovi traguardi, dimostrando una crescita e un impatto duraturi nel promuovere l’inclusione e la responsabilità aziendale. Sono 17.310 le persone che nell’ultimo anno hanno potuto godere di un inserimento in una delle 244 aziende virtuose, che dal Nord al Sud si sono impegnate ad assumere lavoratori stranieri rifugiati in Italia, e hanno così attivato percorsi di inserimento lavorativo a loro dedicati.
Dall’avvio del progetto nel 2017 sono 50mila le persone coinvolte: il 10% ha ora un contratto a tempo indeterminato, dato anche questo in crescita rispetto al 6,61% dello scorso anno.
La Diaconia valdese è partner del progetto Welcome e consolida in questa maniera l’impegno nel favorire l’inclusione nel mercato del lavoro di richiedenti asilo e beneficiari di protezione internazionale.
Sempre dallo scorso anno infatti proprio la Diaconia è fra gli attori che hanno dato vita ai “Corridoi lavorativi”, che consentono a persone bloccate nei campi profughi di seguire percorsi formativi appositamente pensati, con la sicurezza di arrivare in Italia tramite vie legali e con la garanzia di un posto di lavoro e un alloggio.