Cevaa: un crocevia di parole

Il 12 gennaio cade la domenica in cui si ricorda il lavoro della Comunità di chiese in missione; un percorso comune fino alla prossima Assemblea generale, a Torre Pellice nell’ottobre 2025

 

Anche quest’anno le chiese valdesi e metodiste celebrano la domenica per la Cevaa – Comunità di chiese in Missione, prevista per il 12 gennaio, occasione nella quale le collette comunitarie sono destinate alla Cevaa stessa, contribuendo nel raccogliere la cifra che ogni anno la nostra Unione di Chiese versa all’organo centrale di Montpellier. Ma questa domenica è anche occasione per riscoprire quali siano le parole e gli aspetti che rendono la Cevaa ancora oggi un’occasione di crescita e di incontro, di crescita e di fede. Alcune di queste parole, sono ritrovabili all’interno della circolare prodotta dal Comitato italiano per la Cevaa, che raccoglie in gran parte testimonianze di persone che hanno partecipato a incontri, seminari, promossi dalla Cevaa. Ed è proprio da quelle esperienze concrete, che si possono leggere e trovare alcune di quelle parole che vanno ad arricchire le nostre grammatiche di fede comunitaria, le nostre esperienze di vita come chiese, il nostro essere nelle diversità culturali, storiche, linguistiche, ecclesiastiche, portatori e portatrici di un messaggio che supera ogni possibile distanza.

 

Circa un anno fa veniva promosso da parte del Comitato un seminario di formazione sull’Animazione teologica a Casa Cares (Reggello, FI), sul tema della Missione, al quale hanno partecipato circa sessanta persone provenienti dalle nostre chiese. Ed è proprio la parola Missione che accompagna la proposta esegetico-omiletica del testo di Matteo 12, 14-21 scelto come spunto per le predicazioni di questa domenica. Un testo che ci pone davanti interrogativi su parole come giustizia, trasmissione, rinnovamento, parole che, attraversando la vita delle chiese membro della Cevaa, inevitabilmente toccano anche la vita della Cevaa tutta.

 

Se le nostre chiese stanno attraversando momenti di crisi, cambiamento, riassestamento, lo stesso accade all’interno di questa Comunione di chiese. Problemi economici, mutamenti nel modo in cui le chiese percepiscono la Cevaa, il ruolo delle giovani generazioni, le direzioni verso cui come chiese ci muoviamo, la pace: questi sono alcuni dei temi sui quali la Cevaa si prepara a riflettere in vista della sua prossima Assemblea generale che si svolgerà nel mese di ottobre proprio a Torre Pellice, dove era stata ospitata già nel 2012. Un tempo, quindi, di incontro e di decisione, di valutazioni e di votazioni. Uno spazio nel quale verranno condivise delle preoccupazioni e riaccese delle speranze. Un tempo, però, nel quale confidiamo di trovare l’occasione per riscoprire la gioia e la forza che viene dall’essere comunità, che si incontra e si trasforma alla luce della presenza di quel Dio che chiama da angoli diversi del mondo e che invita a non vedere nella diversità un luogo nel quale imparare a ridefinirsi, grazie all’ascolto, alla condivisione e alla gioia. È verso questa prospettiva che si indirizzano ora il lavoro e i preparativi delle nostre chiese per organizzare questa Assemblea, che porterà a Torre Pellice i delegati e delegate delle 35 chiese membro della Cevaa.

 

Seppur nel nostro piccolo, domenica 12 gennaio, possiamo prenderci un tempo nel canto, nella preghiera nella predicazione per ri-condividere sulla nostra chiamata come chiese, e anche a pensare che la Cevaa più di cinquant’anni fa, propose l’idea dell’incontro, dello stare assieme, dello specchiarsi gli uni nelle diverse storie degli altri, come antidoto a ciò che oggi purtroppo viviamo sempre di più, in un mondo che torna a promuovere la violenza delle armi, la difesa di presunte identità collettive da difendere. Prendiamoci quel tempo di essere chiese che camminano insieme così come espresso nella preghiera scritta da alcuni partecipanti al seminario di Casa Cares: «Aiutaci a camminare in questo intreccio di relazioni nella certezza che sei con noi. Sappiamo che inciampiamo e inciamperemo, ma sappiamo che Tu sei pronto a rialzarci e a rimetterci in cammino».