L’addio di Justin Welby

L’arcivescovo di Canterbury, travolto da uno scandalo di abusi, ha lasciato l’incarico il 6 gennaio

 

 

Il 6 gennaio Justin Welby ha vissuto il suo ultimo giorno da arcivescovo di Canterbury, capo religioso della Chiesa d’Inghilterra e leader della Comunione anglicana che raggruppa decine di milioni di fedeli nel mondo.

È stata quella la data scelta per le sue dimissioni, sopravvenute dopo l’esplosione di uno scandalo di pedofilia che sta scuotendo la principale chiesa inglese. Welby sarebbe stato a conoscenza degli episodi di abusi e non avrebbe messo in atto le azioni necessarie per denunciarli. 

 

Un rapporto indipendente afferma che il signor Welby ha una «responsabilità personale e morale» e che «avrebbe potuto e dovuto fare di più» nel caso.

Welby ha annunciato le dimissioni il 12 novembre, un anno prima della scadenza del suo mandato, affermando di aver fatto la scelta «per il dolore di tutte le vittime e dei sopravvissuti agli abusi».

 

I suoi doveri passeranno principalmente all’arcivescovo di York, Stephen Cottrell, fino a quando non verrà nominato un successore permanente, un processo che si prevede richiederà diversi mesi. Cottrell a sua volta sta affrontando richieste di dimissioni, volute per la sua cattiva gestione di un caso di abuso. Per questo motivo da molte parti si chiede aria nuova ai vertici della chiesa.