Costruire sulla roccia

Un giorno una parola – commento a Matteo 7, 24

 

Quando Dio ha detto una cosa non la farà? O quando ha parlato non manterrà la parola?

Numeri 23, 19

 

Gesù dice: «Chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica sarà paragonato a un uomo avveduto che ha costruito la sua casa sopra la roccia»

Matteo 7, 24

 

La metafora di Gesù della casa costruita sulla roccia è per molti versi evocativa, soprattutto se contestualizzata nel suo tempo storico. Scavare nella roccia non era un’impresa banale: gli strumenti limitati rendevano questa operazione estremamente faticosa e complessa. Proprio per questo, l’immagine utilizzata da Gesù doveva apparire ancora più d’impatto e significativa ai suoi ascoltatori.

 

La roccia rappresenta molto più di un semplice materiale da costruzione. È un simbolo di solidità, di stabilità, di profondità. Affonda le sue radici nel cuore nascosto della terra, in quella parte invisibile che sostiene e nutre, mentre contemporaneamente si innalza verso l’alto, verso cieli immensi. È un’immagine di resistenza e di elevazione insieme.

Nell’Antico Testamento, la roccia è spesso simbolo di Dio stesso, rifugio e forza per il suo popolo. Quando Gesù parla di costruire sulla roccia, non si riferisce solo a un’azione esteriore, ma ad un processo che trasforma l’intera esistenza alla luce della grazia divina. La roccia qui diventa metafora della Parola di Dio, del Vangelo, delle fondamenta della nostra fede. Non è qualcosa di statico o di freddo, ma un terreno vivo su cui edificare la propria vita.

 

Non è un’operazione facile. Scavare nella roccia della fede richiede fatica, dedizione, perseveranza. Non è immediato comprendere le Scritture, non è scontato interpretare la propria vocazione.

All’inizio di un nuovo anno, questa immagine acquista forse un significato ancora più pregnante. Davanti a noi si aprono sentieri carichi di incognite: vecchi pesi che ci accompagnano, nuove sfide che ci attendono. 

Ma stare su una roccia non è solo questione di sicurezza. È anche questione di prospettiva. Dalla roccia si gode di una vista più ampia. Si riesce a vedere oltre l’immediato, a comprendere il territorio che ci circonda, a scorgere le vie che si diramano nella valle della nostra esistenza.

 

Costruire sulla roccia è un atto di fiducia. È scegliere, giorno dopo giorno, di non lasciarsi trasportare dalle correnti, ma di rimanere saldi in ciò che dà senso e profondità alla nostra esistenza. Amen.