Porrajmos, accadde oggi
Il 16 dicembre 1942 il gerarca nazista Heinrich Himmler ordinava la deportazione della popolazione romanì (che vive in Germania) nel campo di sterminio di Auschwitz
Il 16 dicembre 1942 il gerarca nazista Heinrich Himmler ordinava la deportazione della popolazione romanì (che vive in Germania) nel campo di sterminio di Auschwitz.
Ebbe così inizio il “Porrajmos”, il supplizio per rom. Dal quel momento in poi, saranno circa 500.000 mila le persone uccise durante il nazismo.
Letteralmente Porrajmos significa «inghiottimento», «grande divoramento» o «devastazione», è il termine della lingua romanès con cui rom e sinti e camminanti hanno denominato la loro persecuzione subita durante il fascismo e lo sterminio del proprio popolo perpetrato dai nazisti e dai loro alleati durante la Seconda guerra mondiale (anche se le discriminazioni e la segregazione iniziarono almeno 40 anni prima).
Questo disegno omicida è definito da Rom e Sinti anche con il termine Samudaripen, che significa letteralmente «tutti uccisi».
La stima delle vittime si aggira fra i 220.000 e i 500.000, quindi circa il 25% della popolazione Rom complessiva presente in Europa tra le due guerre, in altre parole, un Rom su quattro, vivo prima della guerra in Europa, è stato vittima delle persecuzioni naziste.