Debutta Living Planet Monitor

Il Consiglio ecumenico delle Chiese ha lanciato la pubblicazione per affrontare l’interconnessione tra terra, acqua, cibo e giustizia climatica

 

Kenneth Mtata, direttore del programma del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec) ha curato l’introduzione della nuova pubblicazione Living Planet Monitor, nata per ispirare i lettori «al dialogo e all’azione per costruire comunità più giuste e sostenibili».

 

«Garantire il diritto all’acqua e al cibo è vitale, affinché intere comunità possano prosperare», ha scritto Mtata. «L’Lpm – ha proseguito –, intende essere dunque uno strumento d’informazione cruciale per monitorare e rispondere alla sfida climatica con proposte concrete e basate sulla fede».

 

La pubblicazione stata presentata in occasione di un webinar a cui hanno partecipato stakeholder globali.

 

Il primo numero si concentra sul nesso terra-acqua-cibo nell’Africa Orientale e Meridionale e fornisce «un’analisi intersezionale della governance, dalla resilienza agli impatti dei cambiamenti climatici e i loro effetti», ricorda il Cec.

 

Anche Athena Peralta, direttrice della Commissione del Cec per la giustizia climatica e lo sviluppo sostenibile, ha sottolineato il ruolo della pubblicazione: «L’Lpm promuove scambi regionali con una visione globale. L’intento è quello di esortare i leader e le comunità a ripensare il loro approccio alla gestione delle risorse. Questo non è solo un invito a comprendere le interconnessioni che la crisi climatica sta provocando, ma ad agire di conseguenza».

 

L’evento ha visto il contributo di esperti, tra cui Vladimir Chilinya dello Zambia, che ha condiviso le sfide legate al bilanciamento delle risorse idriche e terrestri in un contesto di stress indotto dal clima e Susan Smith dagli Stati Uniti, che ha ricordato le pratiche agricole rigenerative e invitato a procedere nell’ottica di una silvicoltura sostenibile.

 

Le testimonianze hanno sottolineato la necessità fondamentale di una «governance olistica e di soluzioni dal basso».