India. Cristiani messi al bando da 8 villaggi

In alcune aree dello stato indiano centrale di Chhattisgarh è in atto il tentativo di sradicare il cristianesimo. Registrata la mancata tutela della polizia locale

 

Nello stato indiano centrale di Chhattisgarh, otto Consigli nel distretto di Sukma hanno approvato una risoluzione che proibisce ai cristiani di rimanere nei loro villaggi, qualora non rinuncino alla propria fede. L’ordine ha un impatto su circa 100 cristiani le cui proprietà e campi rischiano di essere confiscati se non rispettano l’ordine.

 

Un leader locale di uno dei villaggi interessati, Michwar, ha confermato il decreto, affermando che l’autorità dei consigli di villaggio sostituisce la Costituzione indiana, che garantisce la libertà di religione ai sensi dell’articolo 25.

Secondo Asia News il divieto, che sembra essere uno sforzo mirato per sradicare il cristianesimo in queste aree, ha costretto almeno 40 persone ad abbandonare le proprie case.

 

Il 18 novembre scorso, un gruppo di cristiani ha sporto denuncia presso la stazione di polizia di Gadiras, presentando prove audio di dichiarazioni rilasciate dal capo del villaggio di Michwar. Tuttavia, la polizia si è rifiutata di registrare una denuncia formale, necessaria per avviare un’indagine legale, e ha chiesto ai denuncianti di portarli nei campi. Quando sono arrivati, c’era una folla di circa 1.500 persone che avevano iniziato a saccheggiare i raccolti dei cristiani e a chiedere loro di rinunciare al cristianesimo. La polizia si è ritirata senza intervenire, lasciando la comunità senza protezione.

La registrazione della denuncia è stata posticipata al 21 novembre, lasciando gli abitanti del villaggio senza possibilità di ricorso subito dopo il saccheggio.

 

Circa 40 abitanti, le cui proprietà sono state distrutte, stanno ora cercando rifugio in una chiesa a Michwar. La mancanza di un’azione immediata della polizia ha contribuito al senso di vulnerabilità tra i cristiani della regione che temono attacchi e persecuzioni continue.

La violenza e l’allontanamento forzato dei cristiani dai villaggi di Sukma si verificano in un contesto di crescente tensione per la comunità in tutta l’India.

 

Lo United Christian Forum, un’organizzazione con sede a Delhi, ha registrato 673 episodi di violenza contro i cristiani in tutta l’India fino a ottobre di quest’anno. Lo stesso Chhattisgarh è teatro di 139 di questi episodi, classificandosi secondo solo allo Uttar Pradesh in termini di crimini d’odio segnalati.

In un altro incidente avvenuto il 30 ottobre nel distretto di Dantewada in Chhattisgarh, un gruppo di 14 cristiani sarebbe stato attaccato da una folla mentre gli agenti di polizia osservavano, ha riferito International Christian Concern, organizzazione con sede negli Stati Uniti che monitora le persecuzioni cristiane.

 

I cristiani, che avevano sfidato l’ordine di abbandonare la loro fede e avevano proceduto a raccogliere i raccolti da un campo comune, sono stati picchiati con verghe di legno. Diverse vittime, tra cui due donne, hanno riportato gravi ferite, tra cui ossa rotte e traumi cranici. Anche le case delle vittime sono state distrutte e l’agente di polizia che ha tentato di intervenire è rimasto ferito durante l’attacco.