I comandamenti di Dio sono per il nostro bene

Un giorno una parola – commento a Isaia 48, 18 

 

Se tu fossi stato attento ai miei comandamenti la tua pace sarebbe come un fiume, la tua giustizia, come le onde del mare 

 Isaia 48,18 

 

 

Il frutto della giustizia si semina nella pace per coloro che si adoperano per la pace

Giacomo 3, 18

 

 

Contrariamente all’opinione comune che suggerisce che “non ha senso soffermarsi sul passato”, Dio, attraverso Isaia, porta il popolo in esilio a Babilonia a contemplare come avrebbe potuto essere la loro condizione se avessero fatto scelte diverse e quindi a rendersi conto di qual è il risultato delle scelte fatte. 

Pace e giustizia si contrappongono all’esilio in cui il popolo si trova per non essere stato attento ai comandamenti.

Perché lo fa? Certamente Dio non è un sadico, e nemmeno un suscettibile e scontroso attaccabrighe che si diverte a dire “te l’avevo detto” solo per il gusto di farsi riconoscere la ragione. 

 

Il motivo per cui Dio chiede al popolo di rendersi conto delle conseguenze delle proprie scelte, di cosa si è fatto e di cosa si sarebbe potuto fare e invece non si è fatto, è perché vuole insegnare al popolo come andare avanti.  

La storia è una grande maestra. Insegnando dal passato, Dio offre speranza per il futuro. 

 

I comandamenti di Dio sono per il bene, hanno come conseguenza la benedizione. Non come premio, ma proprio come conseguenza ineludibile. 

Valeva per Israele in esilio, vale anche per noi. Pur se la nostra condizione è infinitamente diversa da quella in cui erano i destinatari di questo messaggio, le parole che Dio pronuncia hanno sempre qualcosa da dire. 

 

Troppo spesso tendiamo a guardare a ciò che avrebbe potuto essere, al terreno perso a causa di ciò che non siamo riusciti a fare; le conseguenze degli errori che abbiamo commesso ci ricordano che le cose sarebbero potute essere diverse. Immagini e pensieri di battaglie perse e sconfitte note possono impedirci di avere coraggio per affrontare le battaglie che ciascuno di noi ha nell’orizzonte della propria vita. 

Troviamo coraggio in Dio. Dio non finge che non sia successo ma ci dà l’opportunità di affrontare il passato, di imparare dai nostri errori, ma anche di non essere imprigionati in essi. Dopo l’esilio c’è sempre la benedizione. Amen.