Ripensare e rigenerare

presentata L’iniziativa promossa da Csd – Diaconia valdese e finanziata dall’8xMille della Chiesa valdese grazie al bando STAI per lo sviluppo delle aree interne

“Territori S.M.A.R.T.²”; un progetto complesso che coinvolgerà un’area compresa fra le Valli Pellice, Chisone e Germanasca, puntando a coinvolgere il più alto numero possibile di attori che già operano su questo territorio o che comunque con esso, con le sue potenzialità e con i suoi bisogni, vogliono interagire. La presentazione è avvenuta lunedì 2 dicembre nella cornice dell’Aula sinodale di Torre Pellice, dove, guidati dal direttore del Centro culturale valdese Davide Rosso gli interventi di diversi soggetti del territorio coinvolti nella sua realizzazione hanno contribuito a mettere a fuoco un’idea.

 

Il territorio delle valli valdesi, come da più parti è stato ricordato, ha delle sue caratteristiche ben precise, sotto il profilo culturale, ambientale, ricco di idee e di aspettative; eppure la costante denatalità, unita alla diffusa emigrazione dei giovani laureati, rischia di confinare le Valli in quella fascia, che in Italia è ormai il 50% del territorio, classificata come marginale. Uno degli scopi di questo progetto è di renderlo più attrattivo e accessibile, rispondendo ai nuovi bisogni della popolazione, con particolare attenzione ai profili con bisogni specifici. L’iniziativa, della durata di due anni, è promossa da Csd – Diaconia valdese e finanziata dall’8xMille della Chiesa valdese grazie al bando STAI per lo sviluppo delle aree interne. «Un bando – ha ricordato la moderatora della Tavola valdese Alessandra Trotta – che consentirà ulteriori interventi di rigenerazione in altre parti della penisola, segnatamente in Calabria e Sicilia».

 

Il titolo del progetto è costruito su un doppio acronimo che contiene i due ambiti di sviluppo della proposta: Solidarietà in Montagna per l’Accessibilità e il Rispetto di tutti, per lo sviluppo di un territorio accessibile e accogliente, e Spazi di Montagna per Attività di Rigenerazione del Territorio, per la creazione di luoghi generativi e collaborativi. Il progetto vuole avviare o consolidare percorsi e iniziative per migliorare le capacità del territorio dal punto di vista dell’accessibilità e dell’accoglienza di bisogni specifici, integrando e implementando iniziative già in essere.

Turismo più accessibile e ipotesi di coworking sono due ipotesi su cui ci si vuol muovere; a proposito di quest’ultimo si ipotizzano postazioni studio, sale riunioni, spazi eventi. Per la val Pellice si ipotizza Villa Olanda, per il secondo uno studio di fattibilità verrà condotto a Villar Perosa. Lo scopo è di rendere il territorio delle Valli più stimolante sia per possibili nuovi abitanti sia per i residenti già presenti, in particolare i giovani.

 

Recenti ricerche sulla criticità e le aspettative delle popolazioni delle aree rurali del Piemonte hanno evidenziato le due difficoltà maggiori, connettività e trasporti: qualsiasi ipotesi di insediamento o reinsediamento nelle aree rurali alpine deve poter contare sulla facilità nello scambio dei dati e sulla possibilità di spostarsi. Se queste opportunità vengono a mancare si rischia di cadere nella bucolica immagine del pastorello con le sue caprette, immagine che difficilmente potrà garantire situazioni di vita accettabili. «In un tempo di grandi trasformazioni, cambiamenti demografici, della comparsa di nuove forme di lavoro è indispensabile che le comunità territoriali provino a governare, per quanto possibile, questi cambiamenti», ha sottolineato  il presidente della Csd Daniele Massa.

 

Il progetto presentato propone collaborazioni e sinergie con il territorio per valorizzarne le potenzialità in un percorso di costruzione identitaria condiviso e cooperativo coinvolgendo il più possibile la popolazione: in caso contrario si utilizzerebbero sì dei fondi, ma sarebbe arduo parlare di vero investimento. E anche le chiese valdesi, qui presenti da secoli, con alle spalle storia e tradizione, rischiano di farsi sorprendere in affanno, fra tanti progetti e poche, spesso le solite, persone coinvolte. «Ma – come ha ricordato il presidente della Ced del 1° Distretto della Chiesa valdese (Commissione esecutiva distrettuale), pastore Stefano D’Amore – le comunità non sono inattive; non vogliono solo sopravvivere ma  riformare, cioè rinascere, fondandosi su principi cui non vogliono rinunciare”.

 

Qui di seguito due interviste realizzate da Matteo Chiarenza di Rbe a Mauro Vignoola, presidente Unione montana del Pinerolese e alla moderatora della Tavola valdese Alessandra Trotta: