Il nome salvifico di Gesù

Un giorno una parola – commento a Atti 4, 12

 

Gli uni confidano nei carri, gli altri nei cavalli; ma noi invocheremo il nome del Signore, del nostro Dio

Salmo 20, 7

 

In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati

Atti 4, 12

 

Il testo di oggi non è scelto a caso. Oggi infatti ricorre la festa della Riforma protestante. Il 31 ottobre del 1517 il monaco agostiniano Martin Lutero affisse 95 tesi contro le indulgenze, innescando il più grande e profondo rinnovamento spirituale che la chiesa abbia avuto nella sua storia.

 

Il testo di oggi ha due enfasi, una riguarda il potere dello Spirito che opera nel mondo creando e sospingendo la chiesa, e permettendo ai discepoli di parlare con conoscenza e coraggio di Gesù. L’altra riguarda la natura salvifica di Gesù ed il suo carattere esclusivo.

 

Pietro parla «ripieno di Spirito Santo» per sottolineare le origini del suo coraggio e della sua conoscenza (4, 13). Questa è la descrizione di come i discepoli furono in grado di portare avanti la missione in assenza di Gesù e della potenza irresistibile della predicazione di Cristo. I predicatori del Vangelo hanno la capacità e il coraggio di pronunciare le parole dello Spirito.

 

Quindi, il linguaggio di Pietro, potenziato dallo Spirito, prepara la parola pronunciata ispirata dallo Spirito a dispetto del difficile contesto in cui si trovano i discepoli. Le parole di Pietro rispondono alla domanda che gli è stata posta: «Con quale potere o in nome di chi avete fatto questo?» (4, 7). La risposta di Pietro risponde ad entrambi i quesiti: il potere è quello dello Spirito e il nome è quello di Gesù il Cristo. Il punto non siamo noi, ma Cristo.

 

Esiste però un contenuto veicolato dal potere di quel nome che è esattamente ciò che non può essere taciuto: «In nessun altro è la salvezza». Il nome di Gesù Cristo è l’unico mezzo dato da Dio per il quale le persone e il mondo possono essere salvate, ossia “guarite” dai mali che li affliggono.

 

Nel momento in cui i discepoli compaiono davanti alle autorità umane e il loro messaggio viene messo in pericolo, l’evangelo afferma che esistono quelli che hanno il potere terreno e quelli che hanno il potere celeste attraverso lo Spirito Santo. Perciò, i predicatori continuano a predicare indipendentemente dall’opposizione o dalla situazione nel mondo; confidano che lo Spirito Santo fornirà le parole necessarie quando non ne avranno di proprie; sono consapevoli che il messaggio che portano è salvezza, un balsamo curativo per l’umanità, la società e il mondo. La Riforma è stata questo. Amen.