Servire i più bisognosi
In corso in Indonesia l’assemblea di Act Alliance, coalizione globale umanitaria
All’apertura dell’assemblea dell’Act Alliance (https://actalliance.photoshelter.com/galleries/C0000uHH_cinxqHA/General-Assembly-2024), il segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec), Jerry Pillay, ha ricordato l’importanza di servire i più bisognosi, riflettendo sul tema dell’assemblea che aveva come motto: «Speranza in azione: insieme per la giustizia!», lo ha fatto davanti a trecento delegati provenienti da tutto il mondo riuniti in Indonesia questa settimana.
Act alliance è una coalizione globale basata sulla fede organizzata in forum nazionali e regionali che operano in oltre 120 paesi. Attraverso gli oltre 140 membri,Act lavora su aiuti umanitari, giustizia di genere e climatica, migrazione e sfollamento, pace e sicurezza per supportare le comunità locali.
L’ obiettivo è promuovere un approccio coordinato e guidato a livello locale per l’advocacy, le questioni umanitarie e di sviluppo.
«Con gratitudine, voglio affermare Act in quanto alleanza è un dono fatto al mondo e al movimento ecumenico. Esprimo speciali e personali parole di ringraziamento al moderatore Erik Lysén e al segretario generale Rudelmar Bueno de Faria”. Pillay ha poi sottolineato che Act-Alliance, braccio umanitario di chiese protestanti e ortodosse, è un partner essenziale del Cec: «Dobbiamo servire chi è nel bisogno e dobbiamo anche cambiare i sistemi e le politiche che mantengono molte persone come oppresse, andiamo nel mondo sapendo che misericordia e giustizia vanno insieme».
Pillay ha riassunto la storia di molti anni condivisi tra l’Alleanza e il Cec pregando, camminando, lavorando e sperando insieme: «Ci sono pietre miliari che dovrebbero darci gioia e gratitudine gli uni verso gli altri e, soprattutto, verso Dio. Il ministero diaconale delle nostre chiese è un’espressione della fede comune in Gesù Cristo come Dio e Salvatore. La nostra collaborazione – ha proseguito Pillay – è maturata negli ultimi dieci anni e si è rafforzata in tempo di pandemia e oggi in questo mondo polarizzato e fragile. La nostra collaborazione si esprime anche attraverso l’accompagnamento reciproco nei nostri rispettivi organi di governo».
Pillay ha poi aggiunto che l’emergenza climatica è una delle questioni più urgenti che il mondo deve affrontare oggi: «Dobbiamo pentirci del nostro continuo egoismo umano, dell’avidità, della negazione dei fatti e dell’apatia, che minaccia la vita di tutta la creazione», ha detto.
«Mentre guardiamo al futuro – ha concluso –, discernendo insieme il modo migliore per servire la giustizia di Dio e la pace nel mondo, prego affinché le conversazioni durante questa assemblea ispirino i membri e rafforzino il mandato dell’Act-Alliance».
Il moderatore di Act Erik Lysén ha ringraziato gli ospiti dell’evento, Yakkum (Fondazione cristiana per la salute pubblica) e il Forum Indonesia e ha riflettuto sulle assemblee precedenti sottolineando i progressi compiuti dall’Alleanza, affermando: «Abbiamo fatto molta strada dalla prima assemblea di Arusha, in Tanzania, nel 2010, dove abbiamo gettato le basi per un piano strategico globale per l’alleanza».
Peni Pramono, vicepresidente del consiglio direttivo di Yakkum, si è rivolto ai partecipanti sottolineando l’importanza della collaborazione tra fedi e tradizioni: «Siamo qui per impegnarci nuovamente nei principi dell’ecumenismo e della collaborazione interreligiosa. Abbiamo testimoniato il potere dell’unità nella diversità e, ora più che mai, dobbiamo continuare a costruire ponti, non muri».