Dare lode al Signore della vita

Un giorno una parola – commento a Salmo 150, 6

Ogni creatura che respira lodi il Signore. Alleluia

Salmo 150, 6

Al Dio unico, nostro Salvatore per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore, siano gloria, maestà, forza e potere prima di tutti i tempi, ora e per tuti i secoli. Amen

Giuda 25

 

Il libro dei Salmi si chiude con questo maestoso Halleluja. Per dieci volte si ripete: «Lodate» e sembra che si voglia chiamare sul palco tutta l’orchestra del tempio, corni e cetre, arpe e cembali, e anche il corpo di ballo («lodatelo con danze») perché la platea possa applaudire e unirsi nel canto dell’inno finale, la lode al Signore – come ho visto fare negli Stati Uniti quando veniva eseguito l’Halleuja di Haendel e tutto il pubblico si alzava in piedi. Davvero un finale maestoso.

 

Lo sappiamo: il Salterio non è una raccolta di soli canti di lode. Tutt’altro. In esso abbiamo, sì, la gioia; ma anche il dolore e l’angoscia, la speranza e la disperazione. In esso, come è stato detto, noi leggiamo e ripercorriamo tutte le fasi della vita. Ma ora, al termine di questo libro che con le sue cinque parti, in qualche modo fa da specchio alla Legge del Pentateuco, è la lode che deve esplodere. Tutta la creazione, “ogni cosa che respira” (e noi sappiamo che per gli antichi tutto nel creato, anche le realtà inanimate, aveva un loro respiro, una loro esistenza), deve innalzare la voce a lode del Signore della vita. E gli esseri umani possono e devono farsi portavoce di ogni realtà vivente. Il loro canto si innalzi sopra ogni altro rumore e suono per celebrare la vita. Scriveva Lutero, che amava la musica e che compose anche degli inni rimasti famosi: «L’Evangelo è una voce vivente, vuol dire buona novella, della quale si canta, si parla e si è lieti. Colui che ritiene questa fede non può che cantare con gioia e diletto, affinché anche gli altri sentano e vengano».

 

Ecco, il canto è l’espressione della gioia che sgorga dal cuore; ma non è solo questo. Il canto è anche evangelizzazione, nel senso che attraverso il canto non solo narriamo ciò che il Signore ha fatto per noi ma diciamo pure quanto importante questo sia per le nostre vite. Il canto eleva la nostra parola a testimonianza di fede, a confessione. A lode, appunto: halleluja, lodate il Signore! Amen.