Zimbabwe-Italia: Chiese sorelle che crescono insieme

Intervista alla delegazione dello Stato africano, ospite dell’assemblea generale dell’Unione cristiana evangelica battista d’Italia

 

In occasione dell’Assemblea generale, abbiamo dialogato con una delegazione dallo Zimbabwe, composta dal pastore Chamunorwa Henry Chiromo, dalla pastora Evelyn Gora, da Alice Chinaire, Nakirai Chakafa e la giovane Ruvarashe, e che sarà in Italia fino al 2 ottobre, visitando varie chiese battiste.

 

Relazioni tra chiese sorelle

«Alcuni membri del team sono qui per la prima volta», ha detto Chiromo. «Essere in Italia ci offre l’opportunità di riflettere sulle nostre relazioni, personali e interpersonali, con le chiese sorelle italiane». Chiromo ha sottolineato l’importanza di rafforzare le relazioni, soprattutto attraverso il programma di adozione a distanza, che attualmente sostiene circa 200 bambini, con più di 85 in lista d’attesa. «Il nostro obiettivo è sostenere i giovani fino a renderli autosufficienti, permettendo loro di accedere all’istruzione e al lavoro».

Chakafa, coordinatore del programma di aiuti per l’ospedale Sanyati, ha espresso profonda gratitudine per il supporto ricevuto dall’Italia, sottolineando come l’amore e il sostegno ricevuti abbiano rafforzato il legame tra le due comunità. «Partecipare alla 47ª Assemblea generale dell’Ucebi è stata un’esperienza straordinaria, un onore rappresentare il nostro paese», ha detto.

 

Le sfide dello Zimbabwe

Chakafa ha descritto le gravi sfide che la comunità zimbabwana deve affrontare: una popolazione in crescita, che supera i 16 milioni di persone, e la necessità di una migliore qualità di vita e istruzione. Tra i problemi principali ci sono la povertà, la mancanza di acqua potabile sicura e gli effetti devastanti della siccità, che ha aggravato la situazione agricola. «Inoltre, molti bambini abbandonano la scuola perché i genitori non riescono a pagare le tasse scolastiche», ha aggiunto.

L’accesso alle cure sanitarie rimane una priorità, con la necessità di ospedali e cliniche in grado di gestire malattie complesse. «Vorremmo coinvolgere sempre più professionisti sanitari dall’Italia per offrire supporto nelle nostre comunità», ha aggiunto Chiromo. Ha inoltre evidenziato l’importanza di costruire pozzi per l’acqua, che permettano alle comunità di diventare più autosufficienti.

 

L’impatto dei progetti in corso

I progetti come l’ospedale battista di Sanyati e il programma di adozione a distanza hanno avuto un impatto positivo. Chakafa ha spiegato come la fornitura di acqua pulita e la ristrutturazione delle strutture ospedaliere abbiano aumentato la motivazione del personale sanitario. Miglioramenti nei trasporti, come ambulanze e carburante, hanno reso più efficiente il trasferimento dei pazienti.

 

Crescita spirituale e testimonianza di fede

Alla fine dell’incontro, la pastora Evelyn Gora ha guidato la delegazione in preghiera, sottolineando l’importanza della crescita spirituale. Chiromo ha ribadito che la fede in Cristo è il cuore di ogni progetto, dalla salute all’educazione allo sviluppo economico. «Speriamo che la collaborazione con le chiese battiste italiane continui ad essere uno scambio di esperienze spirituali e culturali, che arricchisca entrambi».

 

 

Foto di Martina Caroli