La Comunione Mondiale delle Chiese Riformate chiede un cessate il fuoco immediato in Medio Oriente

L’organismo di chiese condanna le continue violazioni dei diritti umani nella regione

 

La Comunione mondiale delle chiese riformate (Wcrc) esprime «profonda preoccupazione per la rapida escalation della violenza nell’Asia occidentale (l’area che noi in Italia definiamo, Medio o Vicino Oriente, Ndr), mentre la regione subisce un’ondata di azioni militari e una catastrofica perdita di vite umane. I recenti attacchi israeliani al Libano, seguiti da attacchi di rappresaglia dall’Iran, hanno spinto il conflitto a un nuovo livello pericoloso».

 

«A peggiorare la crisi umanitaria – si legge nel testo reso noto ieri dall’organismo che raggruppa oltre 230 chiese protestanti da 109 nazioni – oltre 10.000 palestinesi sono ancora imprigionati nelle carceri israeliane a giugno 2024, molti dei quali sono tenuti in detenzione amministrativa senza processo, secondo B’Tselem. il Centro di informazioni israeliano per i diritti umani».

 

La Wcrc attraverso questa presa di posizione «condanna le continue detenzioni illegali, che riflettono un modello più ampio di violazioni dei diritti umani contro il popolo palestinese».

Con l’avvicinarsi del primo anniversario degli attacchi del 7 ottobre 2023 da parte di Hamas, la Comunione mondiale di chiese riformate «piange la continua devastazione. Secondo Human Rights Watch, gli attacchi, che hanno visto i militanti di Hamas violare i confini israeliani, uccidere oltre 1000 israeliani e prendere ostaggi, hanno innescato una massiccia risposta militare da parte di Israele, portando a una distruzione diffusa a Gaza. Da allora, oltre 40.000 palestinesi sono stati uccisi da attacchi aerei israeliani e le infrastrutture della regione sono state sistematicamente distrutte. Il bombardamento indiscriminato di ospedali, scuole e operatori umanitari rappresenta chiare violazioni del diritto internazionale».

 

«L’incessante ciclo di violenza nell’Asia occidentale è profondamente preoccupante – ha affermato il pastore Setri Nyomi, segretario generale dela Wcrc-. Questo non è solo un problema regionale, ma il prodotto di un complesso militare-industriale globale che prospera sulla perpetuazione della guerra».

 

Ribadendo il suo incrollabile impegno per la pace, la Comunione chiede:

 

Un cessate il fuoco immediato da parte di tutte le parti coinvolte.
La fine del genocidio in corso.
La cessazione di ogni supporto militare a Israele. Piena conformità alle linee guida delle Nazioni Unite e della Corte internazionale di giustizia.


La Wcrc esorta tutte le parti a «tornare al dialogo e alla diplomazia piuttosto che ricorrere ad ulteriori atti di violenza. Invita inoltre le sue chiese membro a continuare a pregare e a sostenere la giustizia, con particolare attenzione a garantire una pace giusta e duratura in Israele e Palestina».

 

«Siamo solidali con coloro che stanno sopportando sofferenze inimmaginabili e invitiamo tutte le persone di buona volontà a unirsi a noi nell’opporsi a questa guerra» ha concluso Nyomi.