Tutto ciò che Dio crea è buono

Un giorno una parola – commento a I Timoteo 4, 4

 

 

Gioite, sì, esultate in eterno per quanto io sto per creare

Isaia 65, 18

 

Infatti tutto quel che Dio ha creato è buono; e nulla è da respingere, se usato con rendimento di grazie

I Timoteo 4, 4

 

 

Dio crea dal principio e ricrea sempre. Tutto ciò che crea è buono, sebbene non riusciamo a cogliere l’insieme del suo disegno, la finalità e il significato della sua creazione, né a spiegare la presenza insidiosa di ciò che definiamo il male. Sappiamo che quando Dio crea Dio libera, tanto che quando annuncia la salvezza al suo popolo dall’esilio, parla di una nuova creazione, di una iniziativa per redimere chiamando all’esistenza le cose che non sono. Dio ci salva non pianificando una fuga dal creato verso un cielo etereo, ma ricreando il corpo del creato, nel cui corpo sono anche i nostri corpi, noi.

 

Di quest’opera nulla è da disprezzare o ignorare. Possono essere impure le intenzioni, finalità, maniere con cui ci rapportiamo alle creature, ma non i nostri corpi animati dal soffio di Dio, non le nostre vite fragili che saranno riconsegnate al Creatore. Lo slancio vitale, l’orientamento sessuale, la consapevolezza di sé e del proprio corpo, il desiderio, il piacere, l’ambizione e l’appetito sono tutte dimensioni della nostra buona e pura creaturalità, di cui non ci vergogniamo.

 

Disprezzare i cibi di cui si nutre il corpo o reprimere la sessualità che dà espressione alla nostra corporeità desiderosa di comunione, significherebbe sminuire i doni della creazione, privarsi di quegli stessi elementi di cui siamo fatti. La Parola si è fatta carne e in questo atto ha elevato e valorizzato la nostra carne. Il Figlio di Dio è risorto corporalmente, e promette vita eterna ai nostri corpi.

 

Crediamo la resurrezione dei corpi, perché la liberazione da caos e morte si estende a questo universo di materia ed energia di cui facciamo parte, che Dio ha tanto amato. Il pane e il vino sono santificati dalla Parola, e nell’atto di rendere grazie, per fede possono veicolare la presenza del corpo e del sangue del Signore. Con il pane e il vino, ai pasti pronunciamo una benedizione ed un ringraziamento a Dio per qualsiasi cibo ci apprestiamo a mangiare. Amen.