Via il fossile, avanti le rinnovabili…Quali?

Un webinar della Glam nel Tempo del Creato

 

La Glam, Commissione “Globalizzazione e Ambiente” della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei) ha promosso un webinar, nell’ambito del Tempo del Creato, dedicato alla tutela ambientale. Qui di seguito il report degli organizzatori. 

 

Si è svolto il 22 settembre il webinar promosso dalla Glam nel quadro delle iniziative internazionali sollecitate dal coordinamento di Season of creation (di cui fa parte il Consiglio Ecumenico delle Chiese) per un comune Future action day.

 

L’azione proposta nella loro Guida (sul tema Sperare e agire con la Creazione’ in mezzo alla triplice crisi planetaria del cambiamento climatico, della perdita di biodiversità e dell’inquinamento) concerneva il disimpegno dall’energia fossile su cui molte chiese nel mondo sono mobilitate attivamente da anni, a partire dai propri patrimoni, verso i Governi e le organizzazioni internazionali sovraordinate.

 

La puntata speciale di Radio Glam ha scelto di non focalizzarsi direttamente sulla dismissione dal fossile, ma sulle difficoltà di avanzamento dell’uso di energie rinnovabili in Italia (possibilmente in un quadro contestuale di attuazione di una economia circolare e a maggiore efficienza che riduca la domanda stessa di energia a parità di soddisfazione dei bisogni materiali).

 

In particolare, ha offerto un confronto sulla conversione all’eolico proprio perché essa divide in Italia anche la compagine ambientalista e lo ha fatto ascoltando e dialogando con due relatori: Katiuscia Eroe, Responsabile Nazionale Energia Legambiente, e Gianni Appetecchi, Ricercatore presso ENEA (ove si occupa da numerosi anni di accumulo e trasformazione dell’energia) e membro della comunità battista di Civitavecchia. Il confronto è stato moderato da Irene Abra.  La registrazione è a disposizione su richiesta.

 

Senza nascondersi le difficoltà e gli errori nelle scelte e nella gestione, sono state condivise le ragioni di una opzione per una diversificazione dei vettori energetici, soprattutto in ordine alla dipendenza dell’approvvigionamento, all’impatto ambientale e alla disponibilità delle fonti stesse per soddisfare una domanda sia civile (abitazioni e mobilità) che produttiva (in caduta a causa anche della rottura delle catene di approvvigionamento energetico).

 

Sono stati ricordati i nodi che frenano in Italia la diffusione delle rinnovabili: quelli legati all’integrazione delle installazioni con il territorio e ai processi di coinvolgimento dei cittadini interessati, ma anche le procedure di approvazione che durano anni (contro le settimane in altri Paesi) e l’insufficiente quota di investimenti per la produzione degli impianti.

 

Non ultimo, il tema della distribuzione delle energie rinnovabili e quello correlato ai materiali strategici con cui sono realizzate le batterie (soprattutto quelle al litio), di cui sono sotto investigazione tecnologie mirate all’attenuazione sia dell’impatto ambientale sul piano della estrazione che della dipendenza da soggetti esterni.

 

Non si tratta solo di una strategia energetica, ma di un indirizzo dello sviluppo (anche culturale e spirituale, compatibile con una aspirazione alla pace e alla democrazia di cui sono responsabili i governi) che comprende l’introduzione di prodotti riparabili e/o riciclabili e il tipo di stile di vita di ciascuno/a di noi. In questo senso le comunità energetiche, per quanto il loro contributo al fabbisogno sia modesto, debbono essere incoraggiate e sostenute per la loro valenza pedagogica e sociale, oltre che per la loro capacità di organizzare un’offerta anche in territori meno antropizzati.

 

La Glam ad agosto ha sottoscritto una lettera ospitata sul sito del Trattato, la Lettera di Fede, disponibile all’indirizzo http://fossilfueltreaty.org/faith-letter. Tutte le firme saranno utilizzate per influenzare i decisori politici della prossima conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, la COP29 (11-22 novembre 2024 in Azerbaigian). Per una pace con la Terra.

 

Nello spirito del Tempo del Creato la conferenza si proietta dunque verso la imminente Conferenza per il cambiamento climatico, portando l’istanza di orientare le relazioni dell’Occidente con il Sud globale verso un comune sviluppo energetico, sostenibile e decolonizzato.