Solo Dio può affermare la sua giustizia sulla terra
Un giorno una parola – commento a Matteo 5, 6
Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza, ha manifestato la sua giustizia davanti alle nazioni
Salmo 98, 2
Beati quelli che sono affamati e assetati di giustizia, perché saranno saziati
Matteo 5, 6
Come è felice chi ha fame e sete di una giustizia non soggetta alla sua volontà e azione, o al capriccio delle corti umane, perché di Dio! Una giustizia vicina, che sta per apparire, non alla nostra portata. Si tratta della manifestazione della salvezza, quando prevale la giustizia sulla terra, oggi arida e intrisa di sangue. Fra coloro che aspettano con ansia che Dio porti la liberazione, vi sono quelli che soffrono di persona i morsi della fame e quelli che lamentano una distribuzione iniqua dei beni e dei servizi, e che sono colpiti da guerre sempre inique. Anelano ad una giustizia riparativa che restituisca dignità alle persone violate, offese, uccise; hanno sete non di vendetta, ma di giustizia sociale che restituisca la vita, dignità, l’umanità tolte.
La religione, come la patria e spesso la famiglia, sembra occuparsi di una giustizia che non porta guarigione né trasformazione, ma solo riti di umiliazione dell’aggressore o di esaltazione dell’eroe; invece, il Manifesto del Regno che annuncia Gesù tocca in profondità i motivi del cuore, investendo anche i rapporti sociali iniqui.
Però soltanto Dio può affermare la sua giustizia sulla terra. Non possiamo farlo noi, perché persino i migliori sforzi a favore della pace e giustizia comunitaria sono compromessi dal peccato. Soltanto Dio può lottare per noi e portare la trasformazione definitiva che comporterà l’annullamento radicale del peccato personale e sociale. È una giustizia forense, esterna a noi. Come è felice chi ha fame di questa giustizia e, proprio perché confida in Dio soltanto, vive e si muove già da ora verso la giustizia! “Venga il tuo Regno!”: nulla di scontato in questa fame e sete, che sono reali; nulla di prevedibile nella manifestazione della giustizia di Dio.
La felicità (“beati!”) è nascosta proprio in questa tremenda tensione tra la disperazione attuale e la fiducia nell’intervento imminente di Dio. Risvolto della giustizia restauratrice di Dio è la condanna del peccato, rivelata sulla croce. Perciò la salvezza futura è già qui. Amen.