Gli angeli mandati da Dio
Un giorno una parola – commento a Apocalisse 22, 16
Un astro sorge da Giacobbe, e uno scettro si eleva da Israele
Numeri 24, 17
Io, Gesù, ho mandato il mio angelo per attestarvi queste cose in seno alle chiese. Io sono la radice e la discendenza di Davide, la lucente stella mattutina
Apocalisse 22, 16
Care lettrici, cari lettori, non so quanti di noi credano effettivamente agli angeli. Sappiamo, però, che la Bibbia ama queste figure, trasversalmente alle epoche e alle impostazioni teologiche e letterarie, da Abramo all’Apocalisse. Non poteva Dio comunicare direttamente e di persona? Anche Gesù si serve, allora, di angeli per trasmettere un messaggio? Sembra di sì, a leggere la nostra Apocalisse cristiana: addirittura di un angelo, anzi non uno ma il mio, incaricato di parlare a tutta la comunità.
Il suo è un compito difficile, nei primi secoli come oggi, perché i cristiani e le cristiane per un verso o un altro sembrano non potere stare del tutto tranquilli. Occorre allora un alter ego di Dio che appaia a ricordarci una differenza: non siete i vostri problemi, siete qui perché avete imparato a guardare oltre con speranza alla vita e attenzione se tutto sembra calmo, non siete qui per andare d’accordo con tutti.
Gli angeli sono decisivi anche nelle nostre chiese oggi, come portatori di un NO e di un SÌ allo stesso tempo. Con tatto, compassione, gentilezza e ugualmente con fermezza, chiarezza ed equilibrio. Fortunatamente possiamo esprimere la nostra fede e le nostre opinioni in libertà, non era così per le chiese dell’Asia Minore dei primi secoli. Nondimeno, non è a volte un peso interno che ci inquieta, le divergenze di opinioni tra sorelle e fratelli su questioni politiche, sociali, etiche che rischiano di avvilirci e paralizzarci, e le differenze tra le nostre chiese?
Apriamo le nostre porte e finestre, allora, a queste dolci e intransigenti messaggere e messaggeri di Dio, che ci aiutano a vedere oltre i nostri pericolanti confini, a collegare passato e futuro, Est e Ovest, a vedere da dove, da quale popolo, da quale Dio viene la nostra speranza e ad attenderla per noi ed il mondo con vigilanza e fiducia. Amen.
Alberto Rocchini è pastore luterano a Torre Annunziata (Na)