Chiese e Intelligenza Artificiale: «Governare il progresso»
Importante incontro dei comunicatori cristiani per approfondire le nuove sfide tecnologiche
La Conferenza delle Chiese Europee (Kek) ha partecipato quest’anno alla European Christian Internet Conference (Ecic), tenutasi dal 9 all’11 settembre, ospitata dal Consiglio ecumenico delle Chiese (Cec) a Bossey, Ginevra. La conferenza, dal tema “What is Truth? – Ethical and Practical Issues in the Use of AI”, (Che cosa è la verità? – Questioni etiche e pratiche nell’uso dell’intelligenza artificiale”,) ha riunito un gruppo eterogeneo di professionisti della comunicazione per affrontare le complessità dell’intelligenza artificiale nell’era digitale.
L’Ecic è stata in prima linea nell’integrazione dei progressi digitali con i valori cristiani. L’evento di quest’anno ha attirato un’ampia gamma di partecipanti, tra cui pastori, strateghi digitali, creatori di contenuti e gestori di siti Web e social media, tutti collaborando per affrontare le urgenti preoccupazioni etiche che circondano l’IA.
Naveen Qayyum, responsabile della comunicazione della Kek, ha evidenziato l’importanza della conferenza: «Con l’avanzare dell’era digitale, le chiese europee si stanno adattando all’Intelligenza Artificiale affrontandone le sfide etiche. La nostra collaborazione con i comunicatori cristiani è essenziale per utilizzare in modo efficace gli strumenti digitali e affrontare queste sfide da una prospettiva ecclesiale unica».
Agnieszka Godfrejów-Tarnogórska, presidente dell’Ecic e portavoce della Chiesa membro della Kek, la Chiesa evangelica di Confessione Augustana in Polonia , ha sottolineato l’obiettivo della conferenza: «Come comunicatori cristiani, siamo chiamati a testimoniare la verità in un mondo sempre più guidato dagli algoritmi. Dobbiamo esaminare criticamente l’uso dell’intelligenza artificiale e sostenere la trasparenza, l’equità e la responsabilità, assicurandoci che sia in linea con i valori cristiani e promuova la giustizia».
Marianne Ejdersten, direttrice della comunicazione presso il Consiglio ecumenico delle chiese, ha evidenziato l’impatto trasformativo delle tecnologie digitali: «Queste tecnologie offrono nuovi modi per comunicare, informare e sostenere la dignità e i diritti umani. L’Ecic, fondato 28 anni fa con il supporto del Wacc (Associazione cristiana per la comunicazione mondiale) riflette le diverse espressioni del cristianesimo in tutta Europa, mostrando come i progressi digitali stiano rimodellando le nostre interazioni e la nostra advocacy».
La conferenza ha mostrato una serie di presentazioni approfondite sull’intelligenza artificiale e le sue implicazioni. La giornalista Christine Ulrich di Monaco ha discusso le sfide della ricerca della verità nel giornalismo tra pressioni politiche e tecnologiche. La dottoressa Erin Green di Bruxelles ha esplorato come l’intelligenza artificiale possa far progredire i diritti di comunicazione. Il professor Holger Sievert di Colonia ha esaminato la rilevanza dell’intelligenza artificiale per le grandi chiese europee. George Zarkadakis, greco, studioso e ingegnere dell’Ai ha fornito una prospettiva su come l’intelligenza artificiale differisce dalle precedenti innovazioni tecnologiche, mentre Hovig Etyemezian di Ginevra ha affrontato le considerazioni etiche e pratiche dell’intelligenza artificiale dal punto di vista dell’Unhcr, l’Alto commissariato Onu per i rifugiati.
La European Christian Internet Conference rimane una piattaforma cruciale per esplorare l’intersezione tra fede e tecnologia, guidando i comunicatori cristiani attraverso un panorama digitale in rapida evoluzione.
Photo: Juha Kinanen