Roma, rinasce la Consulta cittadina delle religioni
Il voto ad ampia maggioranza dell’Assemblea capitolina
«L’Assemblea capitolina ha approvato il 10 settembre con larga maggioranza l’istituzione della Consulta Cittadina delle Religioni, che sarà composta dal Sindaco e dai rappresentanti di tutte le confessioni religiose e delle comunità di fede presenti sul territorio di Roma Capitale. Uno strumento prezioso che mancava da troppo tempo in città».
Sono le parole delle consigliere comunali Carla Fermariello, prima firmataria, Antonella Melito e Claudia Pappatà del Partito Democratico a commentare la rinascita del tavolo cui siederanno per l’appunto rappresentanti comunali e delle religioni presenti in città.
«Una buona pratica di dialogo e convivenza tra popoli e fedi, interrotta molti anni fa, che tutta l’Italia prendeva ad esempio – proseguono le tre consigliere -. Abbiamo sempre coltivato la convinzione, condivisa dalle comunità di fede, della necessità di creare nuovamente un luogo per favorire la costruzione di pace e di conoscenza reciproca anche attraverso lo strumento del dialogo interreligioso. Con il voto di questa delibera, firmata e sostenuta da larga parte dell’Aula, Roma dimostra ancora una volta di essere il luogo dell’accoglienza, della convivenza, della pace e dell’integrazione della pluralità».
La Consulta, presieduta e coordinata dal Sindaco, si prefigge di promuovere la conoscenza del pluralismo religioso, sia nelle istituzioni che nella società civile; di costituire un osservatorio sul pluralismo religioso a Roma, e di sostenere, anche attraverso eventi culturali, l’espressione della libertà di espressione e di culto, il dialogo interreligioso e i diritti delle minoranze.
«Sarà inoltre un importante luogo dove le comunità religiose e l’amministrazione potranno discutere insieme di tutte le istanze di interesse pubblico che devono essere implementate, migliorate, o su cui è necessario porre maggiore attenzione: luoghi di culto, migrazione, nuove generazioni, lavoro, scuola e educazione. Lotta contro ogni forma di discriminazione e razzismo e lavoro costante e collettivo per la pace» concludono le tre consigliere.