La verità artificiale
Un convegno sull’intelligenza artificiale (Ai) promosso insieme al Consiglio ecumenico delle chiese si apre con una domanda profonda: cos’è la verità?
La European Christian Internet Conference (Ecic) si è aperta lo scorso 9 settembre con il titolo: Cos’è la verità? Questioni etiche e pratiche nell’uso dell’intelligenza artificiale, con numerosi relatori e variegate opinioni per guardare con attenzione questo nostro mondo, in rapida evoluzione.
Agnieszka Godfrejów-Tarnogórska, presidente della rete Eicic e responsabile della comunicazione della Chiesa evangelica della Confessione di Augusta in Polonia, ha aperto l’incontro citando la risposta di Gesù a Pilato. Una risposta ha detto che ci ricorda bene che “la verità non è un concetto astratto, ma una realtà vivente fondata sulla persona di Cristo”. “In qualità di comunicatori cristiani – ha detto – lavoriamo con le tecnologie digitali e dunque siamo chiamati a essere testimoni della verità nel mondo che è sempre più mediata da algoritmi e dati. Ecco perché il nostro lavoro è importante. Siamo chiamati ad essere critici rispetto al modo in cui vengono utilizzate sia le nuove tecnologie sia l’intelligenza artificiale”.
Ha poi ribadito l’importanza di sostenere la trasparenza, l’equità e la responsabilità quando si utilizza l’intelligenza artificiale e promuovere sempre una visione tecnologica che si allinei ai valori cristiani, che rispetti il Creato, che sia a servizio delle persone e che sostenga la giustizia: “Siamo qui per imparare a condividere, per riflettere e per portare una prospettiva umana e spirituale anche nei contesti tecnologici”, ha affermato.
Il primo Ecic si svolse a Francoforte, in Germania, dal 22 al 23 novembre del 1996, sotto l’egida dell’Associazione mondiale cristiana per la comunicazione (Wacc). Questa è la seconda volta che l’Ecic viene ospitato dal Consiglio ecumenico delle chiese (Cec). Nel 2014 si tenne dal 2 al 5 giugno 2014 presso l’Istituto Ecumenico di Bossey con il tema Open Internet, Open Church, Open Source.
Quest’anno il discorso di apertura l’ha tenuto il direttore della comunicazione del Cec Marianne Ejdersten.
“Rappresentiamo un ampio raggio di chiese e di organizzazioni cristiane, nel quale si riflettendo le molteplici espressioni del cristianesimo in tutto il continente. Le tecnologie digitali stanno trasformando il nostro mondo e i molteplici spazi in cui viviamo e ci muoviamo”.
Ejdersten ha poi aggiunto: “Queste tecnologie ci offrono nuovi modi per comunicare, nuovi modi per informarci e per navigare il mondo, per difendere la dignità umana e i diritti umani e per far sentire più voci. Spero – ha concluso -, che le riflessioni di questi giorni incoraggino altri sforzi per garantire che il progresso e lo sviluppo di nuove forme di intelligenza artificiale possano servire alla causa dell’umanità e della pace. La responsabilità non è di pochi ma di tutti noi”.
Foto di Ivars Kupcis