Imparare l’amore che viene da Dio
Un giorno una parola – commento a I Timoteo 1, 5
Rendimi la gioia della tua salvezza e uno spirito volenteroso mi sostenga
Salmo 51, 12
Lo scopo di questo incarico è l’amore che viene da un cuore puro, da una buona coscienza e da una fede sincera
I Timoteo 1, 5
Di quale incarico parla l’apostolo Paolo? Facciamo un passo indietro ai versetti 3 e 4: “Ti ripeto l’esortazione che ti feci mentre andavo in Macedonia, di rimanere a Efeso per ordinare ad alcuni di non insegnare dottrine diverse e di non occuparsi di favole e di genealogie senza fine, le quali suscitano discussioni invece di promuovere l’opera di Dio, che è fondata sulla fede”.
Rimanere ad Efeso per insegnare l’amore. Ho pensato che tra le tante scuole, i tanti studi biblici, le conferenze, non abbiamo mai pensato di istituire un corso per insegnare l’amore. Non l’affettività o la sessualità, ma l’amore secondo il vangelo quello che Paolo descrive proveniente da un cuore puro, una buona coscienza e una fede sincera. Non servirebbero molti libri, basterebbe avere le parole di Gesù che gli evangelisti hanno registrato.
Non servirebbero scuole, il luogo d’insegnamento è la strada, meglio se quella di periferia. Non servirebbero banchi, matite o colori, basterebbero cuore, coscienza e fede: meglio se tutto in buona salute. Perché l’amore di cui parla il vangelo è senza secondi fini, tutto orientato verso qualcun altro, sproporzionatamente sbilanciato verso chi è nelle difficoltà, donato nella consapevolezza che esso viene da Dio che per primo ci ha amati.
Questo è anche lo scopo dell’incarico della Chiesa cristiana troppo spesso impegnata ad occuparsi di argomenti capaci di suscitare grandi discussioni e dibattiti, senza promuovere l’opera di Dio. Amen!