Il sostegno di Dio nelle nostre vite

Un giorno una parola – commento a I Re 19, 5; 8

 

Allora un angelo lo toccò e gli disse: “Alzati e mangia”. Egli si alzò, mangiò e bevve; e per la forza che quel cibo gli aveva dato, camminò quaranta giorni e quaranta notti fino a Oreb, il monte di Dio

I RE 19, 5; 8

 

Non siate dunque in ansia, dicendo: «Che mangeremo? Che berremo? Di che ci vestiremo?»

Matteo 6, 31

 

 

 

Questo testo del libro dei Re ci presenta un momento particolare e difficile di Elia, considerato uno dei più grandi profeti del periodo antico; Dio lo aveva chiamato ad annunciare l’infedeltà del re d’Israele Acab e del popolo, e ad esortarli al ravvedimento.

 

Acab è descritto come un persecutore di profeti come Elia ed Eliseo e dei fedeli del culto dell’Eterno; con la complicità della moglie Izebel, figlia del re dei Sidoni, Acab dedica in Samaria un tempio a Baal e alla dea Astarte e ne autorizza il culto. La storia relativa all’attività di Elia evidenzia il profondo legame che esiste tra la parola di Dio, il profeta e la realtà.

 

Dalla sfida con i 450 profeti di Baal, Elia esce vittorioso e confermerà al re e a tutto il popolo che solo l’Eterno è il vero Dio da invocare e adorare. Lo sterminio dei profeti pagani ordinato da Elia provocherà l’ira del re Acab che ordinerà l’uccisione dei profeti dell’Eterno e di Elia che intanto fugge nel deserto. I due brevi versetti 5 e 8, che il Lezionario propone per oggi, mostrano il particolare e tragico momento vissuto da Elia ed il conforto che riceve dal Signore. Triste e sconsolato il profeta percorre il suo cammino nel deserto con la consapevolezza di essere rimasto solo: “Ora basta Signore, hanno ucciso tutti i tuoi profeti, sono rimasto io solo, prendi la mia vita”.

 

Il nostro testo esprime in poche parole l’intervento di Dio che incoraggia il suo servo esortandolo a nutrirsi e andare avanti: “Alzati e mangia perché la strada è troppo lunga per te”. Comprendiamo così che Elia non è giunto alla fine, dovrà ora percorrere la strada che lo porterà ad Oreb, al monte di Dio, dove il Signore aveva dato la legge a Mosé.

 

Anche noi come il profeta Elia quando sopraggiungono dei problemi e delle prove nella nostra esistenza perdiamo il coraggio e la forza di andare avanti per annunciare il Signore e proclamare l’Evangelo che ha come centro Gesù, il Salvatore e il Redentore del mondo. Come il profeta Elia anche noi abbiamo bisogno di scoprire l’aiuto e l’amore di Dio, e il suo incoraggiamento. Che il suo divino sostegno non possa mai mancare nelle nostre vite. Amen.

 

 

 

Immagine: Giuseppe Bezzuoli, Elia aspetta con rassegnazione la morte (1850)