India. Cresce l’ostilità verso i cristiani

Release International denuncia il governo del Bharatiya Janata Party (BJP), al potere da un decennio, che sostiene i militanti indù, autori delle violenze contro i cristiani

La vita sta diventando sempre più “turbolenta” per i cristiani in India a causa dell’ondata di nazionalismo indù che negli ultimi dieci anni non accenna a placarsi.

Release International, organizzazione che supporta i cristiani perseguitati a livello globale, riferisce della morte di un ventiduenne, figlio di un pastore, che è stato trovato impiccato al soffitto di una stalla il mese scorso. La famiglia del pastore era stata oggetto di minacce di morte già in passato.

Nello stesso mese, una donna cristiana di trentadue anni è stata brutalmente uccisa: la sua famiglia aveva già perso i loro terreni agricoli causa della conversione della donna.

Sempre a luglio, 50 cristiani, tra cui donne e bambini, sono stati picchiati nel Madhya Pradesh quando estremisti indù mentre partecipavano al culto. Era la quarta volta che la congregazione veniva attaccata. Il pastore ha detto al Morning Star News che erano stati minacciati di lapidazione a morte se si fossero incontrati di nuovo per pregare. Ad aggravare la tragedia il fatto che la polizia si è schierata con gli estremisti.

Secondo quanto riportato dal Times of India, circa 1.700 persone sono state arrestate nell’Uttar Pradesh in base alle severe leggi anti-conversione dello stato. Molti di loro sono cristiani. La Religious Liberty Commission dell’Evangelical Fellowship of India (EFI) ha registrato lo scorso anno un aumento del 45% dei casi di persecuzione contro i cristiani, raggiungendo un record di 601 casi. Solo lo scorso anno sono stati arrestati 440 pastori. Lo United Christian Forum (UCF) dell’India riferisce che solo nei primi sei mesi del 2024 ci sono stati 361 attacchi contro i cristiani.

Release International ha affermato che l’intolleranza e l’ostilità verso i cristiani stanno “crescendo” sotto il governo del Bharatiya Janata Party (BJP), al potere da un decennio, che sostiene i militanti indù. Un pastore dell’Uttar Pradesh, Josemon Pathrose, è stato recentemente arrestato con l’accusa di aver convertito fraudolentemente gli indù. È stato arrestato dopo che un indù lo ha accusato di aver offerto 200.000 rupie per convertirsi al cristianesimo. La polizia ha anche sequestrato il suo veicolo, le Bibbie e altre pubblicazioni. Il pastore Pathrose nega le accuse e afferma di non aver mai incontrato il suo accusatore. Afferma di essere stato aggredito mentre era sotto custodia della polizia.

Release International si unisce ai cristiani indiani nel chiedere l’abrogazione delle leggi anti-conversione del paese. Paul Robinson, amministratore delegato di Release, ha affermato: «Negli ultimi dieci anni, abbiamo assistito a crescenti attacchi contro i cristiani in India, mentre il clima di intolleranza verso le altre fedi diventa sempre più turbolento. La crescente ondata di leggi anti-conversione non fa che legittimare i pregiudizi e la violenza che i cristiani stanno affrontando. Queste leggi rafforzano i militanti e gli estremisti e devono essere abrogate».