La remissione del debito nell’anno giubilare del 2025
È quanto chiedono i leader religiosi africani per aiutare i loro paesi ad affrontare le crescenti crisi economiche
«Abbiamo urgentemente bisogno di un nuovo giubileo del debito per portare speranza all’umanità e per riportare il pianeta fuori dal baratro di diventare inabitabile», è quanto hanno affermato 27 leader religiosi di 13 paesi, rivolgendosi al G20, G7, Nazioni Unite, Fondo monetario internazionale e Banca mondiale in una dichiarazione del 19 luglio scorso.
Tra i partecipanti all’incontro che si è svolto a Kigali, in Ruanda, c’erano rappresentanti della Chiesa cattolica, nonché anglicani, luterani, altri protestanti, musulmani e dei Consigli di chiese sia interreligiosi che nazionali. I leader religiosi denunciano l’aumento del costo della vita, delle guerre, della vulnerabilità dei sistemi sanitari, dei cambiamenti climatici, degli impatti pandemici e di altre sfide economiche che stanno suscitando malcontento in tutto il continente.
«Sfortunatamente, le disuguaglianze nei sistemi fiscali, finanziari e commerciali internazionali, insieme alle lacune nella governance nazionale, hanno continuato a favorire un debito insostenibile», si legge nella nota.
Il Vaticano ha ufficialmente dichiarato il 2025 anno del Giubileo. La celebrazione inizierà con la cerimonia di apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro la vigilia di Natale 2024 e terminerà a dicembre 2025.
Il debito dell’Africa è al livello più alto da oltre un decennio. I paesi hanno contratto ancora più debiti a causa delle crescenti pressioni derivanti dall’inflazione, dal COVID-19 e dall’invasione russa dell’Ucraina.
Secondo la Banca africana di sviluppo, il debito estero dell’Africa ha raggiunto circa 1,2 trilioni di dollari entro la fine del 2023, circa il 23% del PIL africano nel 2022 e il 140% delle sue esportazioni, rendendo la restituzione del debito sempre più difficile. Quest’anno, si prevede che l’Africa pagherà 163 miliardi di dollari per risanare il proprio debito, rispetto ai 61 miliardi di dollari del 2010.
I leader religiosi hanno richiamato il precedente anno giubilare del 2000, quando una coalizione per la remissione del debito ha liberato con successo 130 miliardi di dollari in riduzione del debito in 38 paesi e ha ridotto la povertà.
«Abbiamo ancora bisogno di miglioramenti nella riduzione del debito e nei processi di aiuto», ha affermato Eric LeCompte, direttore esecutivo dell’organizzazione per lo sviluppo religioso Jubilee USA Network e co-organizzatore della convocazione dei leader africani.
«Chiediamo la cancellazione del debito con chiare richieste di meccanismi adeguati per garantire che la cancellazione non venga abusata dalle nazioni beneficiarie», ha detto a ReligionNews il Rev. Lesmore Ezekiel, luterano nigeriano che è a capo dei programmi della Conferenza delle Chiese dell’intera Africa.
Il comunicato si conclude con un appello alla comunità internazionale.
«Avete il potere e la responsabilità di guidare sul percorso che ripristina la speranza e il rinnovamento», hanno affermato i leader religiosi.