Come proteggere i luoghi di culto da guerre e atti di violenza
La Summer School della Conferenza delle chiese europee si concentra sulla tutela dei luoghi di culto e del patrimonio culturale
La Conferenza delle Chiese europee (Kek) ha affrontato il tema “Sicurezza, protezione finanziaria, politica e giuridica dei luoghi di culto e del patrimonio culturale” in occasione della sua XI Summer School sui diritti umani. L’evento, svoltosi dal 7 al 10 luglio a Malaga, in Spagna, è stato ospitato dal Centro Ecumenico Los Rubios.
Parte dell’iniziativa della Kek denominata Pathways to Peace (Percorsi di Pace), la scuola estiva si è concentrata sulla costruzione della pace in Europa e sulla promozione della protezione dei siti religiosi e culturali. I partecipanti hanno ricevuto una formazione avanzata sulla gestione delle crisi e sulla sicurezza dei luoghi di culto e del patrimonio culturale.
Il presidente della Kek l’arcivescovo Nikitas di Thyateira e Gran Bretagna ha dichiarato: «Viviamo in un’epoca in cui i musei restituiscono tesori rubati, ma chiese, monasteri e altri siti religiosi e culturali vengono bruciati, distrutti o riconvertiti. Noi, come comunità cristiane, non possiamo sederci inattivi e dobbiamo agire. Questa questione non riguarda solo le chiese ma anche altre comunità religiose. La Kek ha organizzato questo forum per educare le persone su questo problema e per guidare e assistere nella ricerca di soluzioni. Il nostro obiettivo è offrire approfondimenti, aprire nuove porte, costruire ponti ed esplorare gli strumenti legali disponibili».
«Le istituzioni europee devono garantire la protezione dei luoghi di culto in Europa e altrove», ha affermato il pastore Frank-Dieter Fischbach, neo segretario generale della Kek. «Esortiamo l’Unione Europea a rafforzare il dialogo con le comunità religiose e a comprendere le sfide poste dai conflitti in corso e nelle aree post-conflitto».
Le discussioni hanno riguardato casi complessi di protezione dei luoghi di culto e del patrimonio culturale durante guerre e conflitti. I partecipanti hanno esaminato le tendenze legali e politiche in Europa riguardanti la protezione di chiese, sinagoghe, moschee, templi buddisti e altri siti religiosi.
La scuola estiva ha sottolineato che la ricostruzione e la salvaguardia dei luoghi di culto richiedono un sostegno finanziario adeguato. Esperti della Banca Europea per gli Investimenti, del Fondo Ecumenico per i Prestiti della Chiesa e della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo hanno fornito approfondimenti sui quadri finanziari e legali. Hanno proposto misure affinché la Kek sensibilizzi le istituzioni finanziarie sulla necessità di ricostruire le infrastrutture religiose in paesi come Ucraina, Cipro, Artsakh, Kosovo e Turchia.
La scuola estiva ha esplorato come l’aumento del populismo e dei partiti politici estremisti in Europa si aggiunge alle minacce alla sicurezza, insieme ai conflitti attuali. L’aumento dei sentimenti antisemiti, anti-islamici e anti-cristiani porta ad un conseguente rischio di attacchi contro luoghi di culto, fedeli e leader religiosi.
Nell’ambito del progetto “Comunità più sicure e più forti in Europa”, i partecipanti hanno ricevuto una formazione anche da Nicole Wood, vicedirettrice del Centro per i partenariati basati sulla fede e sul vicinato presso il Dipartimento per la sicurezza interna degli Stati Uniti, la quale ha sottolineato che «La protezione dei luoghi di culto e del patrimonio culturale è fondamentale come espressione della libertà religiosa. La comunità di fede deve sostenere coloro che soffrono mentalmente, fisicamente, emotivamente, finanziariamente e legalmente».
La Summer School sui diritti umani si tiene ogni anno dal 2013.
La Kek è una comunità di 113 chiese ortodosse, protestanti, anglicane e vetero-cattoliche provenienti da tutta Europa, in partenariato con oltre 40 consigli nazionali di chiese e organizzazioni. Rappresenta oltre 380 milioni di cittadini europei nel continente. Fondata nel 1959, dopo la seconda guerra mondiale, la Kek lavora da sempre sui temi della riconciliazione e della pace.