Silvio Ceteroni. Il servizio nella discrezione

È mancato il pastore valdese. Simbolica la sua scelta di attendere la consacrazione pastorale fino all’anno in cui fu possibile anche per le donne. Era il 1967, e fra le prime pastore c’era sua moglie

 

È mancato nei giorni passati il pastore emerito Silvio Ceteroni. Da molti anni, dopo l’emeritazione, era tornato a vivere nella città di Roma, che l’aveva visto nascere nel 1933 e crescere. Educato in una famiglia evangelica, nella chiesa valdese di Via IV Novembre, dove il padre era stato per lunghi anni anziano di chiesa, Silvio Ceteroni studia presso la Facoltà valdese di teologia, per poi recarsi a Erlangen per l’anno all’estero. In quell’università si interessa al teologo luterano Paul Althaus e sul suo pensiero verterà la sua tesi di laurea.

 

Svolge il suo periodo di prova prima a Trapani, con cura della vasta diaspora che si estende da Marsala a Castelvetrano, Mazzara e Campobello (’63-’65), poi per due anni come coadiutore a San Germano Chisone. Non ha mai inteso pubblicizzare eccessivamente la sua decisione, ma Silvio Ceteroni sarebbe stato “pronto” per la consacrazione prima del 1967: decide tuttavia di procrastinare quel momento per poterlo condividere con la sua compagna di vita, la pastora Carmen Trobia, che solo in quell’anno – insieme ad altre due sorelle nella fede – potrà essere consacrata al ministero pastorale.

 

Dopo la consacrazione, la coppia pastorale si sposta a Darmstadt, in quelle chiese dell’Assia che avevano avuto in Martin Niemöller un riferimento importante fino a pochi anni prima: il compito di Silvio Ceteroni e Carmen Trobia è di accompagnare come pastori quei molti italiani che, in quegli anni, emigravano in Germania. Nel 1976 divengono ufficialmente pastori della chiesa regionale in cui svolgevano il loro servizio e rimangono in Germania per ulteriori dieci anni.

 

Silvio si occupa prima di una grande parrocchia di città (che conta 3000 membri) e poi di insegnamento della religione nelle scuole. Nel 1986 rientrano in Italia e svolgono ulteriori dieci anni di ministero al servizio delle chiese di Spezia e Carrara. Nel 1996 l’emeritazione, vissuta con quella discrezione che ha probabilmente sempre contraddistinto il suo carattere.

 

 

Da www.chiesavaldese.org