Dio per tutte e tutti

Intervista a Andy Dye, direttore relazioni globali della Chiesa Metodista di Gran Bretagna

 

Questa testimonianza è stata raccolta dal presidente dell’Opera per le chiese evangeliche metodiste in Italia (OPCEMI), pastore Luca Anziani, che sta partecipando ai lavori della Conferenza metodista britannica.

 

Durante gli ultimi giorni della Conferenza metodista a Leeds abbiamo incontrato Andy Dye, direttore delle relazioni globali della Chiesa metodista di Gran Bretagna, e gli abbiamo posto alcune domande sulla Chiesa metodista del Regno Unito e riguardo alle relazioni internazionali che questa chiesa continua a sostenere.

 

Quali sono secondo lei le urgenze da affrontare nella Chiesa metodista di Gran Bretagna?

Sicuramente la questione prioritaria è, come in gran parte d’Europa, per tante chiese, quella della crescita della chiesa. Naturalmente dobbiamo fare i conti con le risorse che sono disponibili, sono risorse che sono diminuite nel corso degli anni, sia risorse economiche, sia risorse umane, ma, per la crescita, la chiesa deve imparare soprattutto a guardare fuori da sé imparando nuovi modi di essere chiesa, ascoltando gli altri e le altre e imparando dalle esperienze anche delle altre chiese. Una questione specifica della mia chiesa, che affrontiamo sempre, è il rapporto con le questioni antiche della schiavitù e della colonizzazione, qui si tratta di affrontare vari temi tra i quali quelli della riconciliazione e della giustizia, temi estremamente attuali anche in Europa.

 

Come possiamo mantenere viva la Connection esistente tra la Chiesa metodista di Gran Bretagna e le Chiese metodiste in Italia?

Il rapporto tra le nostre chiese è sempre stato, storicamente, molto forte e questo vogliamo che continui e sia ancora più approfondito. La chiesa italiana partecipa ogni anno alla nostra Conferenza, mentre altre chiese metodiste non vengono così di frequente e un membro della Conferenza Britannica partecipa ogni anno al vostro Sinodo (quest’anno verrà la vice presidente della Conferenza, la sign.a Carolyn Godfrey). Inoltre le nostre relazioni si potranno rendere ancora più stabili e operative partecipando insieme al Consiglio metodista europeo e al Consiglio metodista mondiale.

 

La sua chiesa ha approvato quest’anno un importante progetto di evangelizzazione dentro e fuori la chiesa chiamato God for AllCome pensa che potremmo contribuire a questo progetto così importante?

Sicuramente abbiamo bisogno del sostegno di tutti, in Europa e nel mondo, e la strategia che stiamo mettendo in atto relativamente alla crescita e all’evangelizzazione è una sfida che ci riguarda tutti. Quindi quello che può essere utile è che ci inviate la vostra riflessione su questo tema dal vostro punto di vista: quali buone prassi, come pensare e mettere in atto l’evangelizzazione nel vostro contesto e quali programmi attivare per la crescita e contro l’ingiustizia.