Essere luce per il prossimo

Un giorno una parola – commento a Matteo 5, 14; 16

Coloro che ti amano siano come il sole quando si alza in tutta la sua forza!

Giudici 5, 31

 

Gesù dice: «Voi siete la luce del mondo. Una città posta sopra un monte non può rimanere nascosta. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini»

Matteo 5, 14.16

 

Strana cosa la luce. Un po’ come per altri elementi fondamentali per la nostra vita (penso all’acqua, all’aria…), riflettiamo sull’importanza della luce soprattutto quando manca; quando invece c’è, tendiamo a dare per scontata la sua presenza. La luce, poi, non può essere conservata; godi dei suoi effetti solo mentre è presente. E ancora, la luce non serve a se stessa, non si illumina, ma illumina ciò che in sua assenza rimarrebbe al buio.

Lasciamo ai fisici la spiegazione su quale sia la natura della luce, noi vogliamo invece sottolineare il suo essere un dono, un dono che non può che rinnovarsi continuamente.

 

Nell’Evangelo di Giovanni Gesù presenta se stesso come la luce del mondo e questo possiamo ben comprenderlo. Ma in Matteo il Signore sposta l’attenzione da sé a noi: noi siamo la luce del mondo, un impegno non da poco; in realtà penso che l’affermazione del Gesù di Matteo abbia un senso solo a partire da quella di Giovanni: poiché Gesù è la luce, noi siamo, da discepoli, chiamati e chiamate a rendere visibile, a riflettere quella luce del Signore che illumina la nostra vita, non certo una qualche fonte di illuminazione che risieda in noi. Nelle scelte che compiamo, nelle parole che diciamo, nel nostro agire di ogni giorno in mezzo alle sorelle e ai fratelli, noi possiamo illuminare l’altrui esistenza quando testimoniamo che noi per primi abbiamo ricevuto in dono da Cristo la luce che spezza le tenebre in cui ci capita di trovarci.

 

L’Evangelo non ci indica il nostro essere luce per il prossimo come una possibilità, ma come una missione, come un compito che non possiamo evitare. La città in cui viviamo non può rimanere al buio a causa del nostro egoismo: noi crediamo in un Signore che è la luce del mondo e che con la sua luce ci coinvolge nell’illuminare chi vive e sperimenta proprio la mancanza di luce e di speranza nella sua esistenza. Amen.