Agire per il bene comune

Un giorno una parola – commento a Galati 5, 1

Mosè e Aaronne andarono dunque dal faraone e gli dissero: «Così dice il Signore, il Dio degli Ebrei: «Fino a quando rifiuterai di umiliarti davanti a me? Lascia andare il mio popolo perché mi serva»

Esodo 10, 3

 

Cristo ci ha liberati perché fossimo liberi; state dunque saldi e non vi lasciate porre di nuovo sotto il giogo della schiavitù

Galati 5, 1

 

La parola “libertà” nell’immaginario collettivo esprime l’agire individuale secondo le proprie opinioni e il fare ciò che si vuole. Secondo l’apostolo Paolo, invece, questa parola esprime una possibilità, quella di agire in modo responsabile in un contesto collettivo. Possiamo affermare che la vera libertà è vincolante, cioè siamo liberi non nel senso di fare ciò che si vuole, bensì di fare ciò che è giusto per il bene comune. E in quanto cristiani e cristiane, ciò che esige la Parola di Dio.

Che cosa esige da me la Parola di Dio? Di perdonare, di amare sempre, di amare per primo, di amare tutti, anche il nemico. E questo è un problema! Devo perdonare e mi accorgo che è difficile, il nemico proprio no.

È quello che l’apostolo Paolo chiama la “carne”. Quell’istinto negativo, parte profonda del nostro “io” che mi dice che non è proprio possibile. Ed è proprio così, impossibile a ogni sforzo umano. La Lettera ai Galati però ci dice che lo “Spirito” che riceviamo in dono per fede ci offre la possibilità di fare ciò che la “carne” non ci permette di fare.

Questo fa la differenza: lo “Spirito” agisce in noi per renderci “responsabili”, cioè abili ad agire per il bene comune. Questa è la libertà! Ecco perché Paolo può esclamare: “Cristo ci ha liberati perché fossimo liberi”.

In questa libertà di figli e figlie di Dio abbiamo la possibilità di realizzare in pienezza la nostra esistenza umana nonostante le sfide di una società in cui impera il “così fan tutti” con le conseguenze sotto i nostri occhi quotidianamente: violenze, soprusi, corruzione, guerre.

“Donaci purità di cuore e forza d’intento, affinché nessuna passione egoistica possa impedirci di conoscere la tua volontà e nessuna debolezza ci impedisca di compierla; e affinché nella tua luce possiamo vedere la luce e al tuo servizio trovare la nostra libertà, mediante Gesù Cristo, nostro Signore” (Agostino d’Ippona). Amen.