Adriano Chauvie: «Ho incontrato il mondo»

Trent’anni spesi per rendere fruibile e accogliente una parte di patrimonio storico valdese, quello legato ai luoghi angrognini attorno al tempio del Serre: Chanforan, scuoletta valdese degli Odin-Bertot e soprattutto la suggestiva Gueiza d’la Tana

 

Se qualcuno negli ultimi 30 anni si è trovato a visitare alcuni dei luoghi storici più celebri della val d’Angrogna (Gueiza ’d la Tana e monumento a Chanforan, in particolare) quasi certamente ha incontrato Adriano Chauvie, vera e propria “istituzione” della borgata Odin.
Operaio metalmeccanico alla Riv Skf fino al 1992, angrognino doc, una volta in pensione ha deciso di dedicare una buona parte del suo tempo alla storia della sua valle.

 

«Sono stato 15 anni nel Concistoro di Angrogna – ricorda – e per 30 anni mi sono occupato della gestione del cimitero del capoluogo (di proprietà della chiesa valdese, ndr); la cura delle tombe e la disponibilità a cercare di mettere vicine le persone di una famiglia, sono stati sempre il mio modo di operare».

Ma i luoghi storici sono stati la vera passione; e lo sono ancora, malgrado qualche acciacco.
Disponendo di una casa di famiglia proprio nella borgata: (il nonno di Adriano, Pietro Buffa, era discendente di Laurent Buffa tornato ad Angrogna dopo l’esilio, nel Glorioso Rimpatrio), Chauvie ha modo di ristrutturarla aggiungendo tutto intorno delle fioriture, oltre all’immancabile orto, che danno all’abitazione una sensazione di accoglienza quasi “svizzera”.

 

L’attività di Chauvie si esprime per molti anni come guida formata nell’ambito delle attività del Centro culturale valdese, e nel Comitato dei luoghi storici valdesi grazie al quale sono stati vari gli interventi per offrire una migliore accoglienza e accessibilità; ma in realtà il fatto di abitare a pochi passi dai luoghi iconici della storia valdese lo ha fatto diventare un riferimento; la buona conoscenza del francese lo ha aiutato.
«Spesso arrivano qui famiglie o gruppi – sottolinea Adriano – che non sono accompagnati e se sono qui mi offro di guidarli nella passeggiata; è un servizio che mi piace e che mi ha permesso di incontrare tantissime persone. La stima è di 3000 persone all’anno: ricordo gruppi dagli Stati Uniti, dalla Corea, dall’Australia, tanti dalla Germania o dalla Svizzera».

Sempre agli Odin c’è anche la scuoletta, trasformata in piccolo museo.

 

«La scuola fu ristrutturata negli anni ‘70, quando pastore di Angrogna era Renato Coïsson – ricorda Chauvie –; prezioso fu l’aiuto di Franca Coïsson e Amato Roman. Al primo piano è riprodotta una classica scuoletta Beckwith e una bacheca con una beidana; sotto abbiamo ricavato uno spazio dedicato all’accoglienza con un’esposizione di piccoli attrezzi che ricordano l’agricoltura di un tempo. Dopo la chiusura dell’attività scolastica nel 1923 con lo spostamento dei bambini al vicino Serre, la scuola è stata utilizzata dalla chiesa per le classiche riunioni quartierali, fino al 1992 quando gli ultimi abitanti, anziani, avevano difficoltà a uscire la sera».

 

I luoghi storici sono cari anche all’ecumene evangelica; gruppi di battisti e spesso di avventisti sono saliti fin qui, molte volte delle scolaresche o gruppi di catechismo. Non mancano gruppi evangelici che all’interno della Gueiza ’d la Tana fanno piccoli culti di ringraziamento.

«Ho incontrato davvero tante persone, figure rilevanti nelle chiese evangeliche di mezzo mondo; non sono in grado di fare discorsi di alta teologia ma – chiosa Adriano Chauvie – ho ben in mente tutte le date della storia valdese»; cosa che lo rende orgoglioso. Come l’essere riconosciuto al mercato di Torre Pellice da parte di gruppi o persone tornate alle valli per rivivere un pezzo di storia grazie alle sue parole.

 

 

(nella foto Adriano Chauvie al Coulege di Barba fra i pastori Vito Gardiol e Marco Di Pasquale)