Dai margini al centro

L’Organizzazione cristiana per la comunicazione mondiale Wacc: «Mettere i migranti al centro per dar vita a narrazioni basate sui diritti»

 

«Per consentire ai migranti d’essere visti e ascoltati dobbiamo garantire che siano al centro delle nostre conversazioni», questa è l’esortazione emersa dai relatori provenienti da Asia, Europa, Nord America e America Latina al recente incontro online promosso dall’Associazione cristiana per la comunicazione mondiale (Wacc) e dal titolo «Unheard Migrant Voices: Why Promoting Rights» per parlare di narrazioni con uno sguardo critico. «Nonostante i ripetuti studi mostrino i benefici della migrazione per le società ospitanti i politici e le piattaforme di comunicazione alimentano narrazioni incentrate sulla paura, sulla sfiducia e sulla crisi, e questo purtroppo avviene in molti paesi», ha affermato Lorenzo Vargas, esperto di comunicazione per il cambiamento sociale del Wacc, sottolineando ancora che «in un contesto che vede la migrazione in costante aumento è importante esaminare come si stiano muovendo le narrazioni sulle migrazioni e cosa fare per “hackerare” questi racconti fuorvianti e garantire che le voci dei migranti possano realmente essere ascoltate».

 

La sponsorizzazione comunitaria come cambio di narrativa in Europa

«In Europa, le proposte di un nuovo patto su asilo e migrazione, di fatto, stanno promuovendo una narrazione della migrazione fuorviante, dunque quale minaccia alla sicurezza nazionale», ha chiosato Anna Coulibaly della International Catholic Migration Commission (Icmc) Europe, che sostiene la rete Share per accogliere rifugiati e migranti in tutto il mondo. Nella narrazione pubblica dominante in Europa «i nuovi arrivi ​​di persone in movimento sono visti più come un peso che come una risorsa, dunque come destinatari passivi». […] 

 

«Le narrazioni dominanti si concentrano sui migranti come minacce alla sicurezza, come usurpatori di posti di lavoro», ha affermato anche Clarice Canonizado, della Missione Asia Pacifico per i Migranti (Apmm), partner storico della Wacc. «Narrazioni sulla migrazione derivanti dalla crisi e dal sistema economico neoliberista –  ha proseguito –. Percezioni negative che molti paesi ospitanti promuovono e impregnate di razzismo e discriminazione. Dunque affermazioni che rischiano spesso di modellare le politiche d’accoglienza e molti atteggiamenti pubblici e di influenzare sia la vita dei migranti sia le loro capacità di pretendere e esercitare i propri diritti umani». Canonizado, inoltre, ha evidenziato quanto anche le narrazioni «apparentemente positive» possano diventare «tossiche». 

 

I governi talvolta si riferiscono ai lavoratori migranti come «eroi dei giorni nostri», perché capaci di sostenere le loro economie di chi li ospita e quelle di chi hanno lasciato in patria, attraverso le rimesse. Un discorso, ha detto, che è «un capro espiatorio utile per mascherare l’intensità della crisi economico-sociale dei paesi d’origine». Apmm e i suoi partner s’impegnano dunque a dare voce a rifugiati e migranti, mettendoli al centro con iniziative di ricerca e di formazione, attraverso seminari di rafforzamento delle capacità, il patrocinio di loro attività, con programmi radiofonici mirati. Tutte le attività sono partecipative e condivise.

 

Leggi l’articolo completo qui: https://waccglobal.org/put-migrants-center-to-shape-rights-based-migration-narratives/