Il dialogo trasformativo

Un Forum di dialogo globale si è svolto in Portogallo dal 14 al 16 maggio con il tema «Dialogo trasformativo: costruire alleanze per la pace in un mondo in rapido cambiamento»

 

Kaiciid è un’organizzazione intergovernativa che riunisce leader religiosi, politici ed esperti per trovare soluzioni comuni a problemi condivisi. Nel primo Forum di dialogo globale il Patriarca ecumenico Bartolomeo ha proposto una riflessione sul motivo per cui la sostenibilità ecologica e la cura del Creato «dovrebbero essere al centro della nostra attenzione e protezione».

 

È soprattutto questa dimensione «del nostro ministero ed impegno su cui vorremmo concentrarci oggi – ha affermato Bartolomeo –. In primo luogo, perché siamo preoccupati per l’ambiente, perché siamo convinti che la crisi climatica non sia una sfida marginale o periferica nel nostro mondo.

 

La Creazione di Dio è principalmente una vocazione e un obbligo sacro e spirituale – ha proseguito –, in effetti, preservare l’ambiente naturale e le risorse del nostro pianeta non può essere una questione di pubbliche relazioni che seguono una moda. Dopo tutto, i nostri sforzi per mobilitare tutte le comunità religiose sono iniziati ben prima che l’ecologia fosse considerata popolare o attraente».

 

Non ci possono essere ragioni o scuse per la nostra indifferenza o inazione, ha esortato ancora il Patriarca: «Siamo ben consapevoli delle connessioni intime e inseparabili tra la crisi ecologica e i problemi globali della povertà, della migrazione e dei conflitti. Come possiamo, come leader religiosi, non perseguire il benessere degli abitanti del mondo?».

 

Bartolomeo ha poi riflettuto sulla vulnerabilità degli esseri umani e su quanto sia fragile il nostro ambiente, se non lavoriamo insieme. «I nostri sistemi sociali sono ormai logorati e abbiamo scoperto che non possiamo controllare tutto. Dobbiamo riconoscere che il modo in cui utilizziamo il denaro e organizziamo le nostre società non ha portato benefici a tutti – ha concluso –. Ciò implica inevitabilmente la realizzazione di cambiamenti, a volte radicali e persino difficili. Ma questo è l’unico modo autentico per una trasformazione. L’unica via è l’inclusione».

 

Peter Prove, direttore del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec) per la Commissione delle Chiese per gli affari internazionali, ha affrontato il tema, «Ecologia sacra».

 

La sessione ha esplorato il ruolo unico che le comunità religiose e di fede possono svolgere nell’affrontare i problemi attraverso i valori sacri. Concentrandosi sul cambiamento climatico, sulla perdita di biodiversità e sulla protezione dell’ambiente, la sessione ha facilitato un dialogo su come i contributi spirituali e politici possano sostenere la sostenibilità ecologica.