L’aiuto di Dio nelle prove della vita
Un giorno una parola – commento a I Corinzi 10, 13
Io, il Signore, sono il guardiano della vigna, io la irrigo a ogni istante; la custodisco nette e giorno, affinché nessuno la danneggi
Isaia 27, 3
Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze; ma con la tentazione vi darà anche la via di uscirne, affinché la possiate sopportare
I Corinzi 10, 13
In chiusura del Padre Nostro, il Signore ci invita a chiedere a Dio di esserci vicino nelle svariate prove che la vita ci propone.
Questa richiesta sottolinea la pericolosità delle prove, dunque, chiediamo aiuto a Dio: gli chiediamo non di evitarci le prove, ma di venirci in aiuto.
La vita dell’essere umano è costellata di prove: «Non è forse una tentazione la vita dell’uomo sulla terra?» (Giobbe 7, 1). Consideriamo quanto la vita quotidiana possa sfiancare, come un tarlo che giorno dopo giorno, senza apparenti mutamenti, svuota di ogni consistenza la fede. Il pericolo di questa prova è grande, perché frequente, subdola. Si cede senza rendersene conto, si viene meno e non lo si sa. Occorre, allora, vigilare e pregare per non trovarsi a terra senza accorgersi di essere caduti, per non lasciarsi scivolare piano piano, quasi inavvertitamente, verso la perdita della fede. Tutti e tutte siamo chiamati a vigilare su noi stessi e a pregare continuamente: «Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole» (Mcarco 14, 38).
Dunque, la prova non è semplicemente la tentazione dell’uomo che si dibatte nelle difficoltà della vita, la prova è un mezzo che può abbattere le nostre difese in materia di fede.
Il Padre non ci scansa dalle prove della vita, ma può aiutarci a non soccombere, ed in questo, mai vinceremo da soli.
È indispensabile, dunque, l’aiuto di Dio per liberarci dal male, come è indispensabile confidare in un Dio d’Amore che vuole che tutti gli esseri umani vengano salvati (I Timoteo 2, 4). Amen.