Rete L’ABUSO attiva in Italia 16 sportelli di supporto psicologico

Un iniziativa destinate alle vittime di abusi nelle chiese e nelle loro istituzioni

 

Rete L’ABUSO attiva in Italia 16 sportelli di supporto psicologico per le vittime di abusi nelle chiese e nelle loro istituzioni.

 

L’iniziativa nata dalla collaborazione tra la Rete L’ABUSO e CISMAI punta a colmare la grande lacuna di fronte alla quale spesso si trovano i sopravvissuti: la mancanza di un supporto terapeutico adeguato.

Sono pochi gli specialisti e i centri di cura che si occupano del Disturbo post traumatico da stress (PTSD), spesso non compreso dalla vittima, che prova disagio e difficoltà ma senza individuarne i motivi.

 

Spesso anche dal medico, che finisce per indirizzare il paziente verso terapie farmacologiche in molti casi controproducenti.

 

«Fino ad oggi i nostri assistiti e non, – recita il comunicato di Rete l’ABUSO – ci chiedevano indicazione su uno specialista, indicazione che non davamo a meno che nelle vicinanze non avessimo qualche terapista accreditato con la Rete in precedenti esperienze.

Un problema che limitava la stessa associazione al servizio di ascolto e all’assistenza legale, col vuoto di poter indirizzare i nostri assistiti verso psicoterapeuti in grado aiutarli.

Ci siamo rivolti direttamente a CISMAI che da 30 anni lavora per la prevenzione, il riconoscimento, la valutazione e la cura delle varie forme di maltrattamento a danno di bambine, bambini e adolescenti, per individuare e diffondere le procedure adatte a intervenire nelle famiglie, per offrire agli operatori coinvolti gli strumenti di tutela e sostegno».

 

Il servizio è attivo in tutta Italia e si può accedere attraverso un apposito form dal quale si potrà inviare una richiesta al centro più vicino, richiesta che sarà gestita dalla Rete L’ABUSO e successivamente indirizzata al consulente di quella zona.

 

Rete L’ABUSO nasce nel 2010 dall’idea di un gruppo di vittime di preti pedofili, le quali, in occasione di un incontro internazionale a Roma, si rendono conto delle incredibili analogie tra i loro casi, tutti casi in cui l’abusatore è un sacerdote.