Lo Spirito abita in noi

Un giorno una parola – commento a I Corinzi 3, 16

Così parla il Signore: «Il cielo è il mio trono e la terra è lo sgabello dei miei piedi; quale casa potreste costruirmi?»

Isaia 66, 1

 

Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?

I Corinzi 3, 16

 

«Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore… Quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi accoglierò presso di me».

Questa è la novità apportata da Gesù: non c’è più bisogno di un tempio, di un luogo per incontrare Dio, ma il Padre abiterà in chiunque lo riconoscerà come Signore.

 

Questo è il senso dell’Emmanuele di Matteo: Dio abiterà nel corpo di colui o colei in cui ci sarà spazio per la fede in Cristo. Dunque, le tante dimore rappresentano il multiforme amore di Dio: chi crede è posto al centro dell’amore di Dio, che lo abilita ad essere a sua volta strumento e canale d’amore e di grazia, così come lo è stato Cristo.  Chi crede in Lui entra nella dimensione divina dell’amore ed è in grado di accogliere e accettare la sfida del Maestro: «chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio…». Come sarà possibile?

 

Con l’indispensabile ausilio dello Spirito Santo che, abitando in noi, ci abilita al bene. Dalla Pentecoste in avanti, confidando in Dio, potremo sperimentare la presenza viva e vivificante di Cristo nella nostra esistenza, una presenza che ci farà compiere un’opera straordinaria: abbassare noi stessi e farci servi di tutti.

Servi inutili (Lc 17, 10), sì, ma con il compito di annunciare e instaurare il Regno di Dio, un regno di pace, di gioia, di amore nel segno dell’amore di Dio, del Figlio e dello Spirito.

 

Come singoli e chiesa, ringraziamo il Signore che, per dirla con Maria :«ha guardato alla bassezza della sua serva» (Lc 1, 48). Amen.